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CONDANNATI AGGRESSORE E DUE ESCORT

L'incontro hot finisce malissimo: botte e Rolex sparito

L'incontro hot finisce malissimo: botte e Rolex sparito

31 Maggio 2025, 03:01

Mattinata di un giorno di fine estate. Ma l'incontro non era di lavoro: lui, commerciante parmigiano 40enne, aveva fissato un appuntamento con una escort dopo qualche ricerca su un sito online. Zona via Garibaldi: era lì che si era recato il 6 settembre scorso verso le 11. Ad accoglierlo si erano presentate una bella ragazza dalla pelle olivastra, così l'aveva poi descritta ai poliziotti, e un'altra più minuta, dalla carnagione chiara. Ma ci sarebbe stato il tempo solo di cominciare a fantasticare, perché improvvisamente era comparso un energumeno. Che aveva cominciato a inveire contro di lui e soprattutto a menare le mani fino a farlo diventare una maschera di sangue. Ma l'obiettivo era preciso: far sparire il Rolex che il 40enne aveva al polso, oltre alla collana, ai gemelli in oro e allo smartphone.

Tutti accusati di concorso in rapina pluriaggravata, sono stati condannati dalla gup Gabriella Orsi: l'uomo - 27enne, originario dell'Ecuador - a 5 anni e 6 mesi, mentre le due donne - una 43enne, ecuadoregna, l'altra, 24enne, dominicana - a 5 anni. L'unico sconto di cui hanno potuto beneficiare è stato quello di un terzo previsto per la scelta del rito abbreviato. Dopo essere stati arrestati dalla polizia, lui si trova tuttora in carcere a San Vittore, mentre le due donne sono ai domiciliari.

Quel giorno, dopo l'aggressione, il 40enne si era rifugiato in un negozio d'abbigliamento di via Garibaldi. Fuggito dall'appartamento, aveva chiesto aiuto al titolare. Volto segnato, camicia sporca di sangue: i poliziotti l'avevano ritrovato così. Subito aveva raccontato di essere stato adescato da due donne in strada che l'avevano invitato a salire in casa loro, e lì era stato rapinato da un uomo comparso all'improvviso.

Imbarazzato, aveva evitato la prima parte della storia. Ma, una volta in questura, aveva svelato i retroscena di quella mattinata. Spiegando il seguito: appena entrato nell'appartamento era stato accolto dalla donna ecuadoregna, con la quale era salito nel soppalco dell'alloggio. Aveva cominciato con un massaggio, poi era arrivata anche l'altra ragazza. Poco dopo, però, tutte e due si erano allontanate dicendogli di pazientare solo pochi istanti. Ma a ricomparire non erano state le due escort, bensì quel ragazzone alto quasi 2 metri. «Cosa ci fai qui?», si era sentito dire con tono minaccioso. Poi il tipo aveva cominciato a sferrare calci e pugni, sfilando ciò che gli interessava: l'orologio, la collana e i gemelli.

Tentava di proteggersi. Difendersi. Ma quando ha sentito “adesso vado a prendere la pistola”, ha capito che era meglio andarsene.

Georgia Azzali

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