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Amarcord

Fidenza, il palazzetto Don Bosco non c'è più, ma quanti ricordi

Fidenza, il palazzetto Don Bosco non c'è più, ma quanti ricordi

05 Ottobre 2025, 03:01

Non c’è più nulla al posto del palazzetto don Bosco di via Berzieri: raso al suolo. Le gigantesche ruspe hanno terminato il loro lavoro e ora resta solo una grande area dove sorgeranno due palazzi. Tanti fidentini, durante le operazioni di demolizione, fuori dalla recinzione, hanno seguito con tristezza i grandi colpi inferti all’edificio, che insieme alla struttura, hanno portato via anche tanti nostalgici ricordi.

Col don Bosco se n’è andato anche un pezzo di storia della città. Ebbene sì, il caro vecchio Don Bosco, che risale al 1965, è sparito in pochi giorni, dopo che era stato piazzato da tempo sul mercato da parte della Diocesi, che ne era la proprietaria.

Il destino del glorioso palazzetto, dove sono passate generazioni di borghigiani, era segnato da tempo: la struttura, ormai decadente, è stata rasa al suolo - come detto - per lasciare spazio a un complesso residenziale.

Sono ancora in tanti a ricordare quando il palazzetto era una vivace fucina di aggregazione giovanile, con una grande palestra, il bar sottostante, la cappellina con una abitazione del parroco, per tanti anni don Felice Castellani, gli uffici. E poi la statua del santo dei giovani, don Giovanni Bosco, che vegliava sui ragazzi, avvolgendoli in un grande e affettuoso abbraccio di protezione.

Un grande spazio, per altre attività sportive, come il calcetto, praticato sino a qualche anno fa, nel campo all’esterno. Negli anni d’oro ha ospitato partite di basket, pallavolo, ma anche veglioni di carnevale, concorsi musicali, tombolate, funzioni religiose a cura dei salesiani e tanti altri indimenticabili momenti che sono rimasti nel cuore dei borghigiani. Il primo collaudo sportivo ufficiale era avvenuto quindici giorni dopo l’inaugurazione: la squadra di pallacanestro della Fulgor, nel campionato nazionale durissimo di serie C, aveva incontrato l’Adriatico Ancona, perdendo per un solo punto. Al termine della partita, a cui avevano assistito oltre 400 persone, oltre ad autorità, dirigenti e atleti, era stato donato un orologio, in segno di spontaneità e riconoscenza, al vescovo di allora monsignor Mario Zanchin.

Ma dopo quello storico collaudo, negli anni, erano stati centinaia e centinaia gli eventi sportivi ospitati al don Bosco, perché oltre alla Fulgor pallacanestro, avevano calcato il parquet del centro giovanile, anche le atlete della Fulgor volley, ma si tenevano anche i corsi di basket per i ragazzi e tanti altri momenti.

I borghigiani non più giovani, ricordano anche il grande locale sottostante, che ospitava il bar e altri locali, dove si erano tenute tante iniziative, con doposcuola, tornei di tennis da tavolo, tombola nel periodo natalizio, conferenze, ma c’era anche chi lo frequentava semplicemente per bere un caffè, un bicchiere in compagnia, o per fare due chiacchiere con gli amici e salutare i vari gestori fidentini , che si sono susseguiti nella gestione del bar. E c’è chi conserva ancora nei mobili della nonna, le bottiglie di liquore, acquistate con i buoni, che venivano dati insieme ai soldi, a chi vinceva a tombola: così, nelle fredde sere d’inverno, del periodo di Natale, si portavano a casa, il millefiori con il ramoscello e lo zucchero cristallizzato nella bottiglia, la sambuca, il vov, il wisky, il cinar, la grappa con dentro la pera. Ma anche i cioccolatini, i pandori, i torroni, i panettoni e le spongate. Insomma il palazzetto dello sport, ha veramente segnato la storia di migliaia di borghigiani.

E adesso restano solo le immagini, come quelle riaffiorate dal baule dei ricordi, del collezionista fidentino, Mario Anselmi, che le ha gentilmente messe a disposizione della Gazzetta. Per ricordare insieme ai lettori, quello che è stato per la città, il caro vecchio palazzetto dello sport, Don Bosco.

s.l.

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