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il caso

«I bambini ucraini devono essere bruciati», le parole choc dell’anchorman di Russia Today (silurato) - Video

24 Ottobre 2022, 19:27

Hanno suscitato scandalo e indignazione in tutto il mondo le affermazioni inquietanti fatte in tv da Anton Krasovsky. Il presentatore del canale filo-Cremlino Rt - che già più volte si è schierato a favore dell’invasione dell’Ucraina - ha detto davanti alle telecamere che i bambini ucraini che in epoca sovietica vedevano Mosca come una potenza occupante andavano «annegati» o «bruciati": parole terribili, cariche di odio e di una cieca retorica nazionalista, e che hanno subito sollevato la dura reazione di Kiev, il cui ministro degli Esteri ha esortato a processare Krasovsky per «incitamento aggressivo al genocidio».
Ma persino uno strumento di propaganda del Cremlino come Rt (ex Russia Today) non è potuto restare indifferente alle ingiustificabili affermazioni del presentatore. Margarita Simonyan, la direttrice del canale finanziato dal governo russo, ha infatti annunciato oggi che Rt ha deciso di sospendere il contratto di Krasovsky. «Per ora, sto interrompendo la nostra collaborazione perchè nè io nè il resto del team di Rt possiamo permetterci di pensare che qualcuno di noi sia in grado di condividere una tale visione delle cose», ha scritto Simonyan su Twitter, definendo «disgustoso» il commento di Krasovsky.
Il presentatore ha chiesto scusa pubblicamente per quanto detto, ma non è bastato. «Chiedo scusa a tutti coloro che sono rimasti scioccati da questo. Chiedo scusa a Margarita, a tutti coloro che hanno trovato questi commenti selvaggi, impensabili», ha dichiarato su Telegram l’opinionista filo-Cremlino sotto sanzioni occidentali dicendosi «veramente imbarazzato». I guai per il presentatore però potrebbero non finire qui: il Comitato investigativo russo ha infatti aperto un’inchiesta su questo caso, che ha scatenato un’altra tempesta contro Rt.
Krasovsky, dal 2020 «direttore di radiodiffusione» per i programmi in lingua russa di Rt, aveva rilasciato le scioccanti dichiarazioni nel corso di un colloquio in tv. Durante la stessa puntata del programma 'Antonimì, il presentatore ha inoltre fatto delle battute fuori luogo e oltraggiose sulle accuse di violenza sessuale rivolte ai soldati russi che combattono in Ucraina. Ieri il capo della diplomazia di Kiev, Dmytro Kuleba, non ha nascosto la sua indignazione per le parole di Krasovsky, accusando Rt di «incitamento aggressivo al genocidio» e chiedendo di «vietare a livello mondiale» il canale che fa da megafono alla propaganda del Cremlino e che è già stato bloccato in molti Paesi occidentali (anche sui social) dopo l’inizio di quella che a Mosca chiamano 'l'operazione militare specialè in Ucraina. «Questo è ciò con cui vi schierate se consentite a Rt di operare nei vostri Paesi», ha tuonato Kuleba pubblicando sui social un estratto dell’intervista incriminata. «Incitamento aggressivo al genocidio (per questo metteremo sotto processo questa persona), che non ha nulla a che fare con la libertà di parola». «Vietate Rt in tutto il mondo!», è stata l’esortazione del ministro ucraino.

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