Fermati per un controllo nei pressi dell’oratorio di un comune dell’Appennino reggiano sono stati trovati in possesso di modiche quantità di stupefacenti. Per tre di loro la detenzione è stata ricondotta all’uso personale non terapeutico mentre per il quarto giovane il possesso della droga è stata ricondotto "ai fini di spaccio". Ciò anche in ragione dell’esito dell’esame sul suo cellulare dove sono stati individuati messaggi "criptici" su WhatsApp ma ricondotti all'attività di spaccio come peraltro confermato anche da uno dei giovani presenti che ha riferito di aver ricevuto poco prima del controllo la droga. Per questo motivo con l’accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Castelnovo Monti hanno denunciato alla Procura reggiana un 19enne di Villa Minozzo a cui i militari hanno sequestrato una dose di marjuana e il telefono cellulare. Segnalati quali assuntori alla Prefettura di reggio Emilia tre suoi amici coetanei residenti nell’Appennino reggiano ai quali i militari hanno sequestrato una dozzina di grammi tra hascisc e marjuana uno dei quali peraltro l’aveva ricevuta proprio dal 19enne indagato come ammesso ai carabinieri.
L’origine dei fatti l’altro pomeriggio quando i militari della sezione radiomobile della compagnia di Castelnovo Monti durante un controllo nei pressi dell’oratorio di un comune dell’Appennino reggiano, fermavano un 19enne in compagnia di suoi tre amici. Terminate le procedure di identificazione i militari trovavano 4 modiche quantità di droga.
E se per tre di loro la detenzione è stata ricondotta all’uso personale non terapeutico, circostanza che li ha visti essere segnalati quali assuntori, diverso è stato l’esito degli sviluppi investigativi condotti sul 20ennne la cui detenzione è stata ricondotta ai fini di spaccio. Alla luce di quanto accertato il 19enne veniva denunciato mentre i tre suoi amici venivano segnalati quali assuntori di stupefacenti.
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