Dopo la vittoria
Dopo il doveroso momento dei festeggiamenti, terminato di fatto ieri sera con l'incontro al «Cubo» di cui riferiamo in altra parte del giornale arriva adesso il momento delle scelte, tutte in capo al nuovo sindaco Michele Guerra. Scelte non facili, perché i posti in Giunta sono soltanto 9, il massimo consentito dalla legge per i comuni come Parma, e i pretendenti almeno più del doppio.
Il primo nodo da sciogliere per Guerra sarà quello della rappresentanza politica all'interno della Giunta delle forze politiche e civiche che lo hanno sostenuto in campagna elettorale. Un problema che non ha mai avuto Federico Pizzarotti, che si è trovato a gestire una maggioranza «monocolore» per due mandati. Per quanto se ne sa gli accordi prevedono che il sindaco abbia 3 nomine a suo carico, cui si aggiungerebbero 4 assessorati a esponenti del Pd, uno a Effetto Parma e uno alla lista Guerra con esclusione, almeno in questa prima fase, di «Sinistra coraggiosa».
Nella nuova Giunta «targata» Guerra l'unico nome confermato sarebbe quello di Marco Bosi, vicesindaco e assessore uscente allo Sport, il più votato della lista di Effetto Parma. Per Bosi si profila però un cambiamento di deleghe, visto che lo Sport sembra destinato ad altri. Molto difficile si profila la riconferma per Michele Alinovi, per il quale si potrebbe prospettare invece il ruolo di presidente del consiglio comunale. Ines Seletti, invece, che entrerebbe in consiglio al posto di Bosi, potrebbe avere una delega come quella affidate da Pizzarotti a Pizzigalli e Spadi nello scorso mandato.
Per quanto riguarda gli altri componenti della Giunta ci sono tre nomi che sembrano quasi sicuri di poterne entrare a far parte: sono i consiglieri uscenti Lorenzo Lavagetto e Caterina Bonetti, i due più votati della lista, e Francesco De Vanna, quarto come preferenze, ma con una discreta esperienza politica alle spalle nonostante la giovane età. Per Lavagetto appare probabile la nomina a vicesindaco, con qualche delega non troppo «impegnativa» come potrebbero essere Benessere animale e Partecipazione. Molto più incerto invece il quarto nome, che comunque sarà quello di una donna, visto che la legge stabilisce che ci sia almeno un 40% di rappresentanza in Giunta di un sesso. Fra le papabili potrebbe esserci Gabriella Corsaro, segretaria del Pd Oltretorrente e molto impegnata nella campagna elettorale, e la consigliera uscente Daria Jacopozzi, ma la partita è aperta anche per la veterinaria Alicia Maria Cecilia Heredero, mentre più difficile appare la scelta di Caterina Conforti e Alessandra Tazzi, entrambe molto impegnate nelle rispettive professioni di medico di famiglia e avvocato. Fuori gioco, a sorpresa ma non troppo, sarebbero invece nomi «pesanti» come quelli di Beppe Negri e Michele Vanolli, in quanto la scelta dovrebbe ricadere soltanto sui nomi di chi è stato eletto in consiglio comunale.
Stando alle prime voci, l'assessore «in quota» alla lista Guerra potrebbe essere Leonardo Spadi, autore di un'ottima performance di preferenze e agevolato dal fatto che Antonio Nouvenne sembra intenzionato a proseguire il proprio lavoro di dirigente medico dell'Ausl. Per Spadi potrebbero esserci fra le deleghe quelle alla Cultura e ai Giovani.
Per quanto riguarda gli assessori «tecnici», o comunque ascrivibili direttamente al sindaco e non «in quota» a nessuna lista, sembra molto probabile la scelta di Ettore Brianti, attuale direttore sanitario del Maggiore vicino al pensionamento, come possibile assessore con deleghe al Welfare e alla Sanità. Un altro assessorato affidato a un «tecnico», o esterno che dir si voglia, dovrebbe essere quello al Bilancio, guidato negli ultimi 9 anni da Marco Ferretti. Qui però, se si dovesse nominare un uomo, si creerebbe il problema del non rispetto della quota del 40% di presenze femminili. Il nome che è circolato è stato quello del commercialista Luciano Ragone.
In campagna elettorale era stata annunciata anche la creazione di alcune agenzie su temi specifici. In questo caso va però chiarito che la legge in vigore non consente più l'assegnazione di agenzie a consiglieri comunali come accadeva in passato. Gli agenti, come è avvenuto nella seconda giunta Pizzarotti, possono soltanto essere persone assunte dall'esterno e comunque che non ricoprono incarichi elettivi. Ai consiglieri comunali possono invece essere assegnate deleghe specifiche su alcuni temi, che però devono essere svolte a titolo completamente gratuito e non danno il diritto di partecipare alle riunioni di Giunta oppure ad avere deleghe operative. In ogni caso i nodi dovranno essere sciolti in tempi brevi, anche perché le scadenze istituzionali impongono scelte in tempi brevi.
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