prima udienza
La Corte di Assise di Parma, presieduta dal giudice Alessandro Conti, ritiene necessario disporre una perizia psichiatrica sulla capacità di intendere e volere all’epoca dei fatti di Chiara Petrolini ed eventualmente la sua pericolosità sociale. Il conferimento dell’incarico, a periti che saranno nominati extra-udienza, sarà fatto il 15 settembre, quando saranno sentiti anche i primi testimoni. La prima udienza del dibattimento si è dunque conclusa con la decisione sulla perizia, chiesta dalla difesa dell’imputata accusata di duplice omicidio premeditato e soppressione dei cadaveri dei due figli neonati.
La cronaca
Chiara Petrolini è arrivata in Tribunale. Con largo anticipo rispetto all'inizio del processo fissato per le 9,30. Camicia azzurra, i soliti grandi occhiali da sole, ha fatto il suo ingresso accompagnata sotto braccio da un carabiniere. Dieci minuti dopo è arrivato anche l'ex fidanzato Samuele Granelli con l'avvocata Monica Moschioni.
Ore 9,36. E’ cominciato il processo a carico di Chiara Petrolini, accusata di duplice omicidio premeditato e soppressione dei cadaveri per aver ucciso e sepolto nel giardino della sua casa di Vignale i due figli nati il 12 maggio
2023 e il 7 agosto 2024 e partoriti in solitudine in camera e nella taverna. Oltre alla 21enne, sono presenti in aula, davanti alla Corte d’assise, anche l’ex fidanzato Samuel Granelli, padre dei due bambini, e i nonni paterni, Cristian Granelli e Sonia Canrossi, tutti costituiti parte civile.
Chi è Chiara Petrolini?
«La domanda principale cui questo processo non è cosa ha fatto, ma chi sia Chiara Petrolini». Lo ha detto l’avvocato Nicola Tria, difensore della giovane imputata per l’omicidio premeditato dei suoi due figli neonati, argomentando la propria richiesta di prove per il processo che prende il via davanti alla Corte di assise di Parma. Obiettivo è «comprendere i comportamenti di Chiara nel periodo che ha preceduto gli eventi», ha aggiunto.
La difesa di Chiara Petrolini chiede la perizia psichiatrica
La difesa di Chiara Petrolini chiede la perizia psichiatrica. Lo ha detto l’avvocato Nicola Tria, nella prima udienza del processo in Corte di assise, ricordando che sulla condizione psichica della sua assistita ci sono state consulenze dell’accusa e della difesa con esiti opposti: per quella dell’accusa capace di intendere e volere, incapace per quella della difesa. Tria ha anche ricordato che il Gip aveva rigettato la richiesta di incidente probatorio sul tema. «Sarà compito vostro capire - ha detto ai giudici - se sia già opportuno disporla adesso o più avanti. Rimetto a voi la decisione sulla perizia psichiatrica che fin d’ora chiedo sia espletata». La pm Francesca Arienti non si è opposta alla richiesta, ma ha suggerito ai giudici di attendere almeno una parte di istruttoria. «Non c'è nulla nella storia di Chiara Petrolini che possa anche solo insinuare il dubbio di una patologia psichiatrica», ha detto, spiegando di comprendere la ragione per cui si chiede di indagare la mente dell’imputata e cioé dare una risposta alla domanda su come sia possibile pensare che una persona abbia ucciso per due volte, a distanza di un anno, i due figli neonati. «Non c'è nulla nella cartella clinica dell'imputata di psichiatrico o psicologico», ha ribadito, sottolineando che nelle testimonianze si ricostruirà come le persone che la conoscevano descrivevano una «vita da ragazza modello». La difesa ha ribattuto che lo psichiatra che l’ha seguita «fin da subito ha parlato di disturbo del la personalità con stato dissociativo».
La Corte d’Assise ha concesso la perizia psichiatrica su Chiara Petrolini
La Corte di assise di Parma, presieduta dal giudice Alessandro Conti, ritiene necessario disporre una perizia psichiatrica sulla capacità di intendere e volere all’epoca dei fatti di Chiara Petrolini ed eventualmente la sua pericolosità sociale. Il conferimento dell’incaric o, a periti che saranno nominati extra-udienza, sarà fatto il 15 settembre, quando saranno sentiti anche i primi testimoni. La prima udienza del dibattimento si è dunque conclusa con la decisione sulla perizia, chiesta dalla difesa dell’imputata accusata di duplice omicidio premeditato e soppressione dei cadaveri dei due figli neonati.
«Quello che è accaduto può trovare spiegazione solo se andiamo a indagare in quella direzione», cioé nella mente di Chiara Petrolini, perché «se usiamo gli strumenti della logica e e della razionalità la spiegazione non la troviamo». Così l’avvocato Nicola Tria, difensore della ragazza accusata di aver ucciso i due figli neonati e sepolto i corpi in giardino, ha commentato, a margine dell’udienza a Parma, la decisione dei giudici di disporre la perizia psichiatrica. «La domanda non è cosa ha fatto - ha ribadito - da questo punto di vista l’indagine ha messo tanti punti fermi, pur con alcune cose ancora da verificare, ma perché è accaduto, chi sia, cosa sia accaduto nella mente». Il dato certo, ha detto rispondendo ad una domanda, è che nessuno si è accorto di nulla: «Non c'erano segni visibili della gravidanza». La consulenza di parte della difesa, ha spiegato poi Tria, ha concluso per una condizione psicologica che ha inciso» rendendo Chiara incapace di intendere». Nella consulenza «si parla anche di gravidanza negata».
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