salute
a cura di Gianfranco Beltrami Vice Presidente Federazione medico sportiva italiana, direttore scientifico Terme di Monticelli
L'ipertensione arteriosa si può curare e tenere sotto controllo con i farmaci ed è documentata l’utilità di corretti stili di vita con una dieta corretta, il mantenimento di un peso normale, l’abolizione del fumo, la riduzione di alcol e caffè e la lotta allo stress.
Molto spesso però non si tiene in adeguata considerazione l’importanza di una corretta e costante attività fisica per combattere questa patologia, come del resto quasi tutte le malattie dell’apparato cardiovascolare. L’attività fisica rappresenta infatti un vero e proprio farmaco alla portata di tutti, a bassissimo costo, che esercita indiscutibili benefici sulle malattie cardiovascolari: uomini e donne che praticano attività fisica hanno un rischio rispettivamente ridotto del 24 e del 27 per cento rispetto a chi fa vita sedentaria.
Un'attività fisica moderata e costante mantiene attivo l'organismo, favorisce il controllo del peso e contribuisce a ridurre i valori pressori e a migliorare le prestazioni fisiche attraverso meccanismi ben noti e legati ad una diminuzione delle resistenze vascolari periferiche, a una ridotta attività del sistema nervoso simpatico e alla secrezione di alcune sostanze (fra cui l’ossido nitrico) ad attività vasodilatatrice.
Uno studio pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology che ha esaminato ben 32.400 soggetti con valori di pressione superiori a 140 di massima e 90 di minima ha confermato la validità dell’esercizio fisico nel ridurre i valori pressori concludendo che nelle ipertensioni lievi, iniziali o transitorie è giustificato utilizzare l’attività fisica abbinata alla dieta come primo baluardo terapeutico prima di ricorrere alle medicine.
Ma quale e quanta attività fisica effettuare? Secondo le linee guida va incentivata quella di tipo aerobico (cammino, corsa, nuoto, bicicletta, nuoto, aerobica, sci da fondo, nordic walking e così via) con una frequenza da 3 a 5 volte alla settimana, una durata variabile dai 20 ai 60 minuti a seconda dell’intensità, in grado ottenere una riduzione media dei valori pressori sistolici e diastolici di 4-10 mm Hg.
Per quanto concerne l'attività fisica di tonificazione e rinforzo muscolare, che può essere praticata in palestra, vanno rispettate due condizioni: una minor frequenza (non più di 2-3 volte a settimana) ed un'intensità lieve-moderata (ad esempio corpo libero, elastici o piccoli pesi, esercizi alle macchine con carichi moderati). In questo caso il programma di allenamento prevede in media 12-15 ripetizioni sia per gli arti superiori che per quelli inferiori ed un tempo di recupero di almeno un minuto tra le serie.
Meglio evitare invece attività di intensità elevata quali il sollevamento pesi ed il body building che determinano un brusco aumento dei valori pressori, legato alla vaso costrizione dovuta alla contrazione muscolare eccessiva. In palestra quindi è sempre consigliabile abbinare esercizi di tonificazione e rinforzo muscolare a basso carico con allenamenti aerobici ed esercizi di allungamento in modo da tenere allenati il cuore e i muscoli senza aumentare il volume del cuore.
Altrettanto importante è una corretta alimentazione aumentando il consumo di frutta e verdura, limitando al minimo quello di grassi e alcolici e, soprattutto, riducendo la quantità di sale ingerita con gli alimenti come insaccati, formaggi stagionati e cibi in scatola.
Si stima che la sola abolizione del sale da cucina a tavola, oltre che degli alimenti che ne contengono maggiori quantità, possa determinare un calo della pressione arteriosa di 10 millimetri di mercurio (mmHg).
Molto di moda è la dieta «DASH» (Dietary approaches to stop hypertension). Molto simile alla dieta mediterranea, la «DASH» si basa su elevato apporto di cereali integrali, pesce, frutta e verdura e alimenti ricchi di antiossidanti come la vitamina C, la vitamina E e il selenio e sulla drastica riduzione del sale. Così si determina un incremento dell'apporto di potassio e fibre ed una migliore efficacia di una sostanza, l’ossido nitrico, prodotto dalla parete interna dei vasi sanguigni, in grado di determinare la dilatazione degli stessi e di conseguenza favorendo una diminuzione dei valori della pressione arteriosa.
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