×
×
☰ MENU

televisione

Giovedì 31 ritorna Don Matteo, le ultime puntate con Terence Hill, sostituito da Raoul Bova

Giovedì 31 ritorna Don Matteo, le ultime puntate con Terence Hill, sostituito da Raoul Bova

25 Marzo 2022, 15:18

Giovedì 31 marzo torna su Raiuno (in prima serata) "Don Matteo", la serie targata Rai Fiction e Lux Vide giunta alla tredicesima stagione. Si tratta probabilmente degli episodi più attesi visto che, a partire dal quinto, Terence Hill lascerà il testimone a Raoul Bova, nei panni del nuovo parroco don Massimo. Si tratta di un cambiamento importante che, oltre a concedere a Terence Hill il meritato riposo (al momento è serenamente in vacanza a Malibù), ha offerto agli sceneggiatori nuova linfa per una serie di cui sono già andate in onda oltre 250 puntate con punte di quindici milioni di spettatori. "Grazie a tutti voi che avete seguito "Don Matteo" per tanti anni, senza di voi "Don Matteo" non ci sarebbe stato - ha detto Terence in un videosaluto inviato alla conferenza stampa di presentazione della serie che si è svolta questa mattina nella sede Rai di via Asiago - Io ho ricevuto il vostro amore e lo ricambio, vogliatevi bene gli uni con gli altri".

Per un personaggio che va via ce n'è uno che ritorna. O, meglio, che si riaffaccia visto che l’indimenticato capitano Anceschi, oggi colonnello, interpretato da Flavio Insinna, sarà presente in un paio di puntate. Anche lui sostiene che non si tratta di una sostituzione ma di una sorta di "Aggiungi un posto a tavola": "Non sostituisci nessuno, ma aggiungi uno. È quello che ho pensato anche io quando sono andato al posto di Fabrizio (Frizzi, ndr)". Sul suo ritorno in "Don Matteo" rivela di avere avuto un po' di ansia ("Per due notti non ho dormito") ma tutto si è risolto appena arrivato sul set: "Quando ho girato la prima scena con Nino (Frassica, ndr) e lui ha arricciato il baffo per sorridere ho capito che andava bene". A chi gli chiede se questa partecipazione possa preludere a un ritorno nella serie o, più in generale, nella fiction, Insinna (che è il protagonista del film tv "A muso duro", dedicato al dottor Antonio Maglio, fondatore delle Paralimpiadi, in onda il 1° maggio su Raiuno) risponde: "Vista l’incertezza del mondo, mi godrei l’oggi. Io continuo a ringraziare: ho quasi 57 anni, ho iniziato a 19 e non è andata male. Non ce l’ho questa bulimia di dover fare tutto. Abbiamo i rispettivi numeri di telefono, vedremo. Intanto giovedì sera sarò davanti alla tv, birra e canottiera, a tifare per don Matteo". 


L'altro grande protagonista della serie, dove è fin dalla prima puntata, è Nino Frassica con il suo maresciallo Cecchini: "Per un attore un ruolo come questo in tante puntate è la cosa migliore perché puoi metterlo a fuoco e migliorarlo sempre. Nella prima stagione era un maresciallo come tanti, avrebbe potuto interpretarlo chiunque. Era uno che non aveva famiglia, stava in caserma e spifferava tutto al prete. Dopo il successo della prima stagione gli hanno dato una moglie, le figlie e, parallelamente, io ho cercato di farlo somigliare sempre di più a me. Credo di essere un pò più intelligente di lui ma ormai Cecchini sono io". Sull'arrivo di don Massimo, Frassica anticipa che "inizialmente mi sta antipatico, non lo sopporto, ma poi si meriterà il mio affetto. Ed entrerà a far parte della famiglia di don Matteo".


Raoul Bova, dal canto suo, non sembra spaventato dalla responsabilità di sostituire un protagonista così amato, forse perché il personaggio di don Massimo è arrivato nel momento giusto: "In questo periodo della mia carriera serviva un personaggio così, forte e fragile nello stesso tempo". Un parroco che, nell’immaginario collettivo, è "una figura a cui affidarsi, in una chiesa che è il posto dove poter andare a parlare, confidarsi, confessarsi. La spiritualità - aggiunge Bova - mi ha sempre affascinato. L’ho sempre cercata fin da quando ho interpretato san Francesco o altri preti e ce n'è bisogno oggi più che mai perché la stiamo perdendo. Era importante affrontare un personaggio come don Massimo". Che, spiega l’attore, è "un uomo con un passato abbastanza importante. Ha sempre lottato per la giustizia, aveva grandi ideali e ha trovato nel sacerdozio la sua strada. È un personaggio molto ricco che mi ha subito affascinato e nel quale è stato bellissimo entrare, uno che ha un carattere forte, che ha voglia di stare tra la gente e sporcarsi le mani. Ed è uno che ha voglia di capire cosa sia il perdono, cosa voglia dire perdonare, accogliere, non giudicare dalle apparenze e dare una seconda possibilità. Concetti che sembrano scontati e che invece lui va scoprendo volta per volta". Bova tiene a sottolineare che "non ho mai voluto che fosse una sostituzione ma un proseguimento. Terence rimarrà sempre Terence e nessuno vuole sostituirlo". Non solo: "Ho voluto incontrare Terence, guardarlo negli occhi per leggervi un consenso. Ritenevo giusto che fosse lui a darmi il testimone e lui lo ha fatto dicendomi di essere me stesso". 


In "Don Matteo 13" ritroviamo anche la capitana Anna Olivieri e il pm Marco Nardi, interpretati rispettivamente da Maria Chiara Giannetta e Maurizio Lastrico. Ci sono anche il brigadiere Ghisoni (Pietro Pulcini), il sacrestano Pippo (Francesco Scali) e la perpetua Natalina (Nathalie Guetta). New entry per Valentina (Emma Valenti), la figlia adolescente di Anceschi che, in rotta con il padre, troverà un porto sicuro in Cecchini. La direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati e i produttori della Lux Vide Luca e Matilde Bernabei si aspettano molto dalla nuova stagione di "Don Matteo": "Questa serie ha raccontato 25 anni di stria del Paese" osserva Luca Bernabei, sottolineando il lavoro degli sceneggiatori, primo fra tutti Mario Ruggeri, perché "la serialità è fatta di parole scritte bene". Poi, sull'ipotesi lanciata da Terence Hill prima della scelta di andare via di realizzare una serie in sole quattro puntate ogni anno sul modello de "Il commissario Montalbano", aggiunge: "Don Matteo non è Montalbano, non possiamo confondere le due cose, sarebbe come chiedere a un quotidiano di diventare un settimanale". Ammirati conferma: "Dobbiamo rispettare i nostri spettatori e dargli la lunga serialità che si aspettano. Ridurla, dal nostro punto di vista, sarebbe stata una contrazione impossibile e anche ingiustificata". L’uscita di Terence Hill si ripercuoterà sugli ascolti? "Non credo, se lavori bene, con coscienza e con amore gli ascolti non calano - dice Bernabei - E, poi, come comunicatori non dobbiamo fare sempre quello che il pubblico ci chiede. Ogni tanto bisogna dare cose nuove. Magari all’inizio lo spettatore protesta ma poi apprezza".

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI