TENNIS
Jannik Sinner
«Ognuno è libero di dire quello che vuole, per me è importante che so io quello che è successo e che ho passato. Non auguro a nessuno di passare da innocente una roba del genere, siamo in un mondo dove ognuno può dire quello che vuole»: così Jannik Sinner nell’intervista al Tg1. «Mi manca la competizione - ha aggiunto - sono molto contento che questa fase è terminata e sono pronto a ripartire». Parlando della vicenda Clostebol aggiunge: «Non ho capito quello che è successo, non sapevo niente. Ho fatto fatica ad accettare questi tre mesi, perché nella mia testa non ho fatto niente. Ho vissuto un anno intero di difficoltà».
«L'emozione più grande? Quando ho saputo che diventavo n.1, è stata una sensazione incredibile perché è il frutto di un anno intero. E’ stato un momento incredibile», ha aggiunto Sinner nell’intervista al Tg1. «Un altro momento pazzesco è quando entri sul centrale a Roma o a Torino è una sensazione pazzesca, sembra di stare in uno stadio».
«Wimbledon o Roland Garros? Servono tante partite prima», ha aggiunto l’altoatesino. Poi sul momento del tennis italiano aggiunge: «Abbiamo avuto un cambio incredibilecon le vittorie di
Fognini poi Berrettini poi io, ora Musetti nei primi 10, Arnaldi, Sonego, Darderi. Siamo tanti in un grande slam».
Sul futuro del suo allenatore Darren Cahill, ha aggiunto: «L'anno scorso mi ha detto che avrebbe smesso alla fine di questa stagione, è una sua scelta. Abbiamo fatto tante cose ma ogni cosa bella ha una fine. Va bene così, ma in un anno possono cambiare tante cose».
La vicenda Clostebol ha segnato Jannik Sinner che, nell’intervista al Tg1 non nasconde di aver pensato di lasciare. «C'è stato un momento in cui hai pensato di mollare tutto e lasciare?», chiede il direttore Gian Marco Chiocci. «Sì», ammette l’altoatesino che poi sbuffa per stemperare la tensione. «In Australia non mi sentivo più a mio agio».
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