12Tg Parma
In occasione dello sciopero nazionale indetto da FP CGIL per la giornata odierna, l’assemblea del personale degli Uffici Giudiziari di Parma lancia l’allarme sulla crisi di funzionalità delle attività giudiziarie: un’emorragia che minaccia la tenuta dei servizi alla cittadinanza.
Per la prima volta la carenza di magistrati in servizio scende a zero, mentre la scopertura del personale amministrativo sale al 33%. In queste condizioni l’erogazione dei servizi alla cittadinanza è messa a dura prova e alcuni di essi verranno ridotti o esternalizzati.
I servizi vengono retti per la maggioranza da personale precario: addetti UPP, operatori data entry e funzionari tecnico-amministrativi, assunti nell’ambito dei progetti PNRR tra il 2022 e il 2024 e i cui contratti sono in scadenza il 30/06/2026.
Nel Tribunale di Parma sono attualmente in servizio 3 data entry, 29 AUPP, 2 Tecnici dell’amministrazione, per un totale di 34 precari, che sono stati impiegati ad ausilio dei magistrati e nelle cancellerie per tamponare i vuoti d’organico, mentre il personale a tempo indeterminato conta 59 unità su 89 previste (di cui diverse prossime al pensionamento nel 2026 in assenza delle quali le carenze saliranno al 40%), arrivando ad un organico di fatto di 93 persone.
Ancora più grave la situazione del personale negli uffici del Giudice di pace, alla Procura della Repubblica e all’UNEP dove il livello di carenza sfiora circa il 50%.
È degli ultimi giorni la notizia di una futura procedura di stabilizzazione su base comparativa che tramite un nuovo “concorso” porterà alla conversione in tempo indeterminato di 6.000 contratti su 11.650 (dati monitoraggio Ministero Giustizia 31/10/25). Un lavoratore su 2 verrà lasciato a casa.
In ragione di tale situazione, che ha assunto profili di repentina ed allarmante urgenza, con gravi rischi di ricaduta sulla tenuta ordinaria dei servizi giudiziari fondamentali per i diritti dei cittadini parmigiani, sullo svolgimento delle udienze civili e penali e sul raggiungimento degli obiettivi del PNRR di abbattimento dell’arretrato e della garanzia della ragionevole durata dei processi, "lo sciopero di oggi, 5 dicembre - ha commentato Ruggero Maria Manzotti, segretario generale FP CGIL Parma -, rappresenta un momento fondamentale nella vertenza che riguarda la giustizia. Lasciando a casa i 9000 precari della giustizia e non inserendo nella manovre le risorse sufficenti il Ministero della Giustizia non si preoccupa di volorizzare e riconoscere le professionalità dei suoi dipendenti, rischiando un collasso del sistema giudiziario, fondamento di tutela per tutte e tutti".
Le lavoratrici e i lavoratori a tempo determinato e indeterminato hanno raccolto oggi la solidarietà del presidente del Tribunale di Parma, Paolo Corder, che ha sottolineato come "per la prima volta nei prossimi mesi il Tribunale di Parma avrà organico pieno dei magistrati e quindi vi sarà una forchetta insostenibile, perché ci saranno tanti Giudici che emetteranno sentenze ma pochissimo personale in grado di farle eseguire", con grave danno per la cittadinanza tutta.
Si chiede pertanto un investimento serio sul personale amministrativo affinché si possa lavorare in condizioni di qualità e stabilità del lavoro, senza disperdere le professionalità che sono state formate in questi anni, scongiurando il rischio di tornare ai livelli di collasso degli Uffici già sperimentati in passato, tali da non continuare ad erogare i servizi fondamentali che sono chiamati a svolgere.
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