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"Salviamo la casa natale di Santi: la acquisti il Comune di Parma"

"Salviamo la casa natale di Santi: la acquisti il Comune di Parma"

14 Ottobre 2022, 13:30

Il segretario provinciale di Azione Massimo Pinardi lancia l'allarme sullo stato precario in cui versa al Cornocchio la casa natale di Ferdinando Santi, situazione di cui anche la «Gazzetta» aveva scritto alcuni mesi su sollecitazione del cugino di Santi Egidio Tibaldi.
Da allora, però, nulla si è mosso sulla vicenda e Pinardi rilancia l'attenzione sulle condizioni dell'edificio lanciando un appello al Comune di Parma.
«Sono trascorsi 53 anni dalla morte di Ferdinando Santi - scrive Pinardi in una nota -leader della Cgil assieme a Di Vittorio e senatore socialista parmense. Santi è stato un riferimento importante per il mondo del lavoro ed è stato un esempio, universalmente riconosciuto, di impegno proficuo e massima dedizione alla cosa pubblica e al bene altrui. Rappresentò la componente socialista all'interno della Cgil e fu attivamente impegnato nella tutela dei diritti dei lavoratori e a favore delle classi meno abbienti. Si occupò anche dei fenomeni migratori, quando gli emigranti del nostro Appennino cercavano dignità e fortuna in altri Paesi, in giro per il mondo. In zona Cornocchio a Parma - prosegue Pinardi - c'è un ormai fatiscente fabbricato che è la casa natale di Ferdinando Santi. I rappresentanti sindacali di Parma, la Cgil e le associazioni che si richiamano alla sua esperienza politica nel movimento socialista, ricordano ogni anno con una cerimonia la sua figura, che ha lasciato un indelebile ricordo in intere generazioni di parmigiani».
Il segretario di Azione lancia quindi una proposta: «La casa natale di Ferdinando Santi potrebbe diventare la sede di una fondazione culturale che si richiami alla storia e alla tradizione riformista legata alla sua terra di cui è stato un interprete di primo piano. E il comune di Parma, in occasione delle celebrazioni dei cento anni delle Barricate a cui Santi partecipò in prima persona da giovane attivista socialista, dovrebbe valutare l'acquisizione della proprietà dell'edificio, oggi di una società multinazionale, e avviare un progetto di recupero con restauro fedele dell'edificio per farne così - conclude la nota di Pinardi - la sede della Fondazione culturale Ferdinando Santi».
Resta da dire che, fino ad alcuni anni fa, la casa era ancora abitata e le cerimonie commemorative di Santi si svolgevano proprio nel cortile dell'abitazione, sulla cui facciata è collocata anche una lapide in marmo che ricorda la figura del sindacalista e il fatto che quella è la sua casa natale. Da tempo, però, l'edificio è vuoto ed è stato transennato senza attuare nessun tipo di intervento di sistemazione e le condizioni sono ormai tali che esiste anche il rischio di crolli.

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