In questi anni mi è mancata continuità, vengo qui per cercarla". E’ questo uno degli obiettivi di Gianluca Caprari, fra gli ultimi arrivati in casa Parma nel mercato di gennaio. "L'impatto è stato positivo, il gruppo mi ha accolto benissimo, c'è grande coesione e si vede in campo - ha raccontato oggi l’ex blucerchiato - Mi ha fatto piacere subito già giocare a Cagliari e partecipare al primo risultato utile. Già lo scorso anno c'è stata la possibilità di venire qui, è più di un anno che mi cerca il Parma e alla fine è la società che mi ha voluto più di tutti". Dire addio alla Samp non è stato però semplice. "Con Ranieri avevo parlato giorni fa, mi ha capito e mi ha lasciato andare anche se penso controvoglia, ha sempre pensato fossi un giocatore utile per la squadra. Spero di fare quello che avevo fatto alla Sampdoria prima dell’infortunio e ritrovare me stesso". Positivo anche il primo impatto con lo staff tecnico ("ho lavorato qui solo due giorni ma mi sembra che il metodo di D’Aversa è simile a quello di Giampaolo in certi aspetti"), Caprari non teme la concorrenza. "Davanti ho giocato in parecchi ruoli, quello che preferisco è trequartista a sinistra o esterno. Il falso nove? L’ho fatto anche parecchie volte. Sono un giocatore offensivo, cerco di giocare a uno o due tocchi con i compagni, poi il campo dirà quel che so. Dove può arrivare questa squadra? Sono qui da poco, vedremo partita dopo partita".
La soddisfazione di aver portato Gianluca Caprari al Parma, ma anche le difficoltà nate intorno all’affare che avrebbe dovuto o potuto portare Gervinho in Qatar. Daniele Faggiano parla di tutto questo nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’attaccante prelevato dalla Sampdoria. Importanti le parole riservate all’ivoriano. "C'è un caso non caso. Posso dire solo che Gervinho non era così convinto di andarsene, era nelle sede del calciomercato dalla mattina, se avesse voluto firmare non penso che avrebbe aspettato l’ultimo momento; qualcosa è successo - spiega il direttore sportivo dei crociati -. Adesso quello che non serve al Parma è sparare contro tutto e tutti. Noi eravamo in orario, gli altri pure, però chi non era convintissimo era il giocatore. Stiamo lavorando per fare meno danni e non è semplice neanche da spiegare, si sbaglia tutti insieme, lui ha sbagliato delle cose ma non ne ha sbagliate altre. Uno può essere ceduto, andare via, succede". Affrontata la vicenda Gervinho, spazio all’arrivo di Caprari. "Dopo un mercato estenuante e tanto rincorrere ci siamo riusciti, eravamo in fila per prenderlo dalla Samp, ma posso assicurare che non eravamo in fila nella lista della sua scelta, ha sempre sposato il Parma e siamo contenti".
"Abbiamo spinto anche oltre le nostre forze economiche per portarlo a casa e fare un regalo sia a noi che alla città di Parma - ha spiegato Faggiano -. Caprari non lo stiamo scoprendo noi, il ragazzo aveva bisogno di giocare con più continuità e avere altri stimoli: ci siamo infilati subito, non mi sembrava vero quando si è prospettata la possibilità di poterlo prendere. Siamo contenti e orgogliosi che possa vestire la maglia crociata, ci ha anche già aiutato a ottenere un ottimo risultato a Cagliari. Potevamo prendere diversi attaccanti ma non ci avrebbero cambiato tanto la situazione. Prima che si facesse male Cornelius o che rimanesse comunque fermo sapevamo di questo rischio, ma nel mercato di gennaio come ho sempre detto non è facile prendere determinati giocatori. Siamo stati bravi e fortunati ad avere Kurtic, poi Caprari e Regini, abbiamo preso un ottimo portiere e un altro già ce l’abbiamo, ovvero Colombi. Non sapevamo che saremmo andati in difficoltà a prendere un attaccante: avevamo dei nomi di gente che già stava giocando poco nelle proprie squadre, o che per età o per altre qualità potessero andare bene per noi; c'è una stima immensa su Matri, ci credevo, poi abbiamo fatto un’altra scelta, inoltre è scoppiata la situazione di Gervinho".
"Sapevamo chi potevamo prendere e chi no, dei nomi grossi non si spostava nessuno tranne Piatek: sarei stato il primo a essere contento di prenderlo, ma dobbiamo guardare anche le casse, ci sono stati gli infortuni di Inglese e di Sepe e abbiamo dovuto rivedere un po' il programma finanziario e non è semplice per una neopromossa. Mi sarei aspettato di fare meno movimenti soprattutto negli ultimi minuti - rivela Faggiano -, però gli infortuni ci hanno un pò destabilizzato, la questione Gervinho anche perchè non era programmata, così come l’infortunio di Sepe; Alastra mi è stato chiesto da diverse squadre di Serie B, poi l’abbiamo dovuto dare perchè fare stare qui quattro portieri di una certa caratura non era il massimo".
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