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"Oppenheimer" pigliatutto ai Bafta. Barbie a bocca asciutta. Nolan in pole agli Oscar

Trionfo ai Bafta per "Oppenheimer" con 7 premi

19 Febbraio 2024, 18:10

Tre settimane agli Oscar e a Londra la strada di Barbenheimer si divide: Oppenheimer, il film di Christopher Nolan sul tormentato padre della bomba atomica, ha dominato la serata dei Bafta con sette statuette, mentre il Barbie di Greta Gerwig, nonostante cinque candidature tra cui quella a Margot Robbie come miglior attrice, è rimasto a bocca asciutta.
I premi del cinema anglosassone e gli Oscar grosso modo coincidono come pool di votanti - rappresentano dunque un cruciale indicatore verso la 'notte delle stelle' - anche se quelli assegnati ieri alla Royal Festival Hall, con in platea il principe William senza la moglie Kate, hanno una prospettiva più britannica e comunque, a dispetto della Brexit, eurocentrica: tant'è vero che l’anno scorso ne era uscito trionfante Niente di Nuovo sul Fronte Occidentale del tedesco Edward Berger che poi a Los Angeles aveva dovuto cedere il passo a Everything Everywhere All at Once.
L’assenza totale di Barbie tra i film premiati conferma la china discendente del film fenomeno dell’estate che agli Oscar ha ottenuto otto candidature, senza però quelle cruciali della Robbie e della Gerwig come miglior attrice e miglior regista. Oppenheimer, che a Londra giocava in casa, era arrivato ai Bafta con 13 nomination, pari a quelle incassate per gli Oscar: ha vinto sette premi tra cui due a Nolan per il miglior film e, per la prima volta, miglior regista, più cinematografia editing e colonna sonora originale. Cillian Murphy nella parte dello scienziato ha trionfato come miglior attore mentre Robert Downey Jr. è stato riconosciuto miglior non protagonista: verdetti entrambi da confermare sabato prossimo a Hollywood nella notte dei Sag Awards.
I premi del sindacato degli attori dovranno cementificare anche le pole position di Emma Stone per Povere Creature! e di DàVine Joy Randolph per The Holdovers. La fantasia sci-fi di Yorgos Lanthimos ha vinto un totale di cinque trofei, mentre The Zone of Interest di Jonathan Glazer, che la Gran Bretagna ha candidato come miglior film straniero nella cinquina degli Oscar in cui figura anche Matteo Garrone, ne ha portati a casa tre: sia per il miglior film inglese che per quello non in inglese (ed è una prima volta), più il sonoro di Johnnie Burn che ricrea le atrocità invisibili del campo di sterminio di Auschwitz: un agghiacciante co-protagonista per cui Burn è candidato anche agli Oscar.
Miglior documentario è stato eletto 20 giorni a Mariupol mentre Il ragazzo e l’Airone di Hayao Miyazaki ha vinto per l'animazione e Anatomia di una Caduta per la migliore sceneggiatura originale. Le star sono accorse a Londra in massa nonostante la coincidenza con il festival di Berlino: tra i grandi assenti, Robert de Niro e Martin Scorsese di Killer of the Flower Moon, uno dei film snobbati dai giurati dei Bafta nonostante le nove nomination al pari di Maestro di (e con) Bradley Cooper che ne aveva raccolte sette.

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