Piccola Industria Confindustria
«In Italia il lavoro è tassato come fosse un bene di lusso. Di fronte al ritorno violento dell’inflazione, mai come oggi è opportuno procedere al taglio del cuneo fiscale, lasciando da subito più soldi nelle tasche delle famiglie: 1.200 euro in più a redditi sotto i 35.000 euro, grazie a un taglio del 5%, un provvedimento da 16 miliardi di euro». E' la richiesta avanzata oggi dal presidente di Piccola Industria Confindustria Giovanni Baroni, durante il Forum in corso a Mogliano (Treviso).
Parlando della stretta attualità, ovvero i rincari energetici legati alla crisi russo-ucraina, Baroni ha sottolineato come oggi la liquidità dell’industria Italiana sia prosciugata da costi dell’energia, oltre che dall’inflazione e gli alti tassi di interesse. «Tra il 2019 e il 2022 - ha ricordato - la bolletta energetica è passata da 8 a 110 miliardi di euro; i tassi finiti per le imprese sono passati da meno di un punto percentuale a quasi 5 punti, con prospettive di ulteriori rincari; l’inflazione legata al paniere dei beni al consumo è all’11% quando nel 2019 era a uno zero virgola». Un problema-liquidità che è lo stesso vissuto nel 2020, seppur per cause e scenari diversi. «Ma la cura - ha evidenziato Baroni - è e deve essere la stessa, per un semplice motivo: perchè ha funzionato. Rafforzare gli strumenti di garanzia dello Stato per l’accesso al credito delle Piccole e Medie Imprese, favorire l’emissione di fiedjussioni e coperture assicurative necessarie per ottenere la fornitura di energia o gas e creare condizioni per assicurare la sostenibilità del debito bancario in essere, favorendo operazioni di moratoria e rinegoziazione»
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