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Politica

Saponara: «Per il 2023 il Regio sarà monumento nazionale»

Saponara: «Per il 2023 il Regio sarà monumento nazionale»

07 Aprile 2022, 03:01

«È sempre più vicino il riconoscimento del Teatro Regio come monumento nazionale», commenta la senatrice della Lega Maria Gabriella Saponara dopo l’incardinamento, nella commissione 7ª del Senato, che si occupa di beni culturali, della discussione in sede redigente del disegno di legge presentato dalla stessa senatrice per la «Dichiarazione di monumento nazionale del Teatro Regio di Parma».

«Nella seduta di commissione di martedì, ho potuto illustrare le forti ragioni che spingono per questa iniziativa – spiega Saponara – Il Teatro Regio non è solo un edificio in stile neoclassico di grande valore artistico realizzato da quella sovrana illuminata che fu Maria Luigia. Dalla sua inaugurazione, nel 1829, è uno dei luoghi dove sono state scritte pagine importanti della storia della città e del suo territorio». Per Saponara, il riconoscimento del Regio «come monumento nazionale è la prosecuzione del cammino intrapreso con Parma capitale italiana della cultura, per cui la Lega ha sostenuto con successo il finanziamento di eventi con il contributo statale di 5 milioni di euro». Dunque per la senatrice il nuovo “status” del Regio gioverebbe a tutta la città: «il prossimo passaggio deve essere quello di candidare Parma a capitale europea della cultura, con il suo storico teatro al centro dell’iniziativa. Quel Teatro che comunque dobbiamo anche salvaguardare da tentativi di colonizzazione. Questo perché il Festival Verdi è una vetrina che Parma ha saputo costruire per valorizzare la sua tradizione verdiana per cui le sue maestranze liriche, in primo luogo proprio il Coro del Teatro Regio, non devono essere emarginate per privilegiare le maestranze bolognesi o di altre realtà».

Infine, la senatrice prospetta i tempi: «il termine per la presentazione di eventuali emendamenti al disegno di legge è stato fissato per martedì 12 aprile. Dopodiché vi sarà un passaggio in Commissione bilancio e quindi il voto, prima in Commissione istruzione pubblica e beni culturali e poi nell’aula di Palazzo Madama. Infine, verrà trasmesso alla Camera dei Deputati che con ogni probabilità darà solo un’approvazione formale. Il tutto dovrebbe avvenire entro la fine della legislatura parlamentare». La cui scadenza naturale è marzo 2023.

r.s.

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