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Lirica

«Spigliato e pieno di brio»: è «Il matrimonio segreto» diretto da Levi

«Spigliato e pieno di brio»: è «Il matrimonio segreto» diretto da Levi

di Lucia Brighenti

07 Febbraio 2023, 03:01

«Spigliata, energetica, piena di brio». Sono le qualità dell’opera «Il matrimonio segreto» di Domenico Cimarosa, nelle parole del direttore d’orchestra Davide Levi che la dirigerà al Teatro Regio di Parma, a partire da venerdì alle 20. Il secondo titolo della Stagione lirica 2023, che mancava dal palcoscenico parmigiano da quasi sessant’anni, verrà proposto in un allestimento nato come coproduzione del Teatro Regio di Parma con Ópera de Tenerife e Teatro Massimo di Palermo. Cast di giovani, con l’Orchestra giovanile Cupiditas, il progetto è iniziato nell’ambito di Opera (e)Studio, che offre alle nuove generazioni l’opportunità di affacciarsi sulla scena internazionale. La regia è di Roberto Catalano.

Anche il giovane direttore Davide Levi ha avuto occasione di fare il suo debutto in Spagna e in Italia grazie a questa produzione: «Il fatto che fossero previsti tre palcoscenici sin dall’inizio, ha creato un percorso di più ampio respiro - osserva -. A Tenerife tutto è iniziato come opera-studio, con i cantanti abbiamo fatto un lavoro certosino per costruire i personaggi. A Palermo, dove ho fatto il mio debutto in Italia, abbiamo potuto proseguire e migliorare quanto fatto a Tenerife, anche perché, dopo una produzione, hai sempre il tempo per riflettere su cosa ha funzionato e cosa no. A Parma i tempi delle prove sono più ristretti ma, essendo ormai quasi due anni che lavoriamo assieme, abbiamo la possibilità di andare ancora più nel dettaglio. È bello vedere il progresso di ogni interprete».

Quali sono secondo lei le ragioni che rendono ancora attuale «Il matrimonio segreto»?

«Credo che il successo di quest’opera sia dovuto alla grande energia che la pervade. La scrittura di Cimarosa è spigliata, briosa; le arie sono poche ma tutta l’opera è intrisa di melodie incredibili che rimangono in mente. Viene dato molto spazio all’azione, alla caratterizzazione delle dinamiche più che del singolo personaggio, come è tipico dell’opera buffa napoletana. Che poi è ciò che caratterizza anche il libretto di Giovanni Bertati, che concentra tutta la vicenda in un solo giorno in cui tutto avviene a grandissima velocità».

Quali sono i riferimenti musicali di Cimarosa e come la sua opera ha influito su autori successivi?

«“Il matrimonio segreto” è del 1792: si trovano collegamenti con “Le nozze di Figaro” di Mozart (non citazioni testuali ma comunque evidenti), e con “Il flauto magico”. Dall’altro lato Rossini prende sicuramente spunto da quest’opera».

Quali sono le sfide nel dirigere questo titolo?

«Riuscire a tirare fuori la varietà di colori tipica dell’epoca (sulla partitura ci sono poche indicazioni da questo punto di vista), tornare a un suono molto chiaro e semplice, ripulendo dal vibrato e facendo un grande lavoro sulla precisione, la chiarezza degli attacchi, l’articolazione».

Cosa significa lavorare con un cast e un’orchestra di giovani?

«Dell’Orchestra Cupiditas apprezzo il desiderio di fare bene e di scoprire cose nuove, la voglia di fare musica insieme, creando un’atmosfera da musica da camera più che da grande orchestra. Questo repertorio ha bisogno proprio di questo approccio. I cantanti hanno già fatto grandi esperienze, ma credo che questo repertorio sia utile per loro per capire come si sta in palcoscenico, come si interpreta e si recita (da questo punto di vista, Catalano sta facendo un ottimo lavoro)».

Dopo la prima di venerdì, lo spettacolo sarà replicato domenica, venerdì 17 alle 20, domenica 19 alle 15.30.

Per informazioni: telefono 0521.203999, biglietteria@teatroregioparma.it.

Lucia Brighenti

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