Truffa bancomat: ma stavolta la vittima non abbocca

Hanno cercato di truffarlo - nella fattispecie la cosiddetta truffa del bancomat o postamat - ma lui ha capito il tentativo di raggiro e l'ha sventato. La sua storia, insieme ai consigli che giornalmente danno le forze dell'ordine, deve essere d'esempio a tutti. Mai fidarsi. L'uomo, un parmigiano, ha scritto alla Gazzetta per raccontare l'episodio in cui, suo malgrado, è rimasto coinvolto. Ha, infatti, messo in vendita un accessorio della sua auto che non gli serviva più ricevendo diverse risposte di gente che si diceva interessata.

Tra queste, spiega il lettore, «quella di un fantomatico Gianni, il quale dopo vari messaggi per chiarimenti sulle caratteristiche dell’oggetto, mi ha fornito il numero di cellulare e chiesto di contattarlo».

L'uomo lo ha perciò chiamato e venditore e acquirente hanno raggiunto l’accordo economico.

Dopo di che il truffatore gli ha raccontato che avrebbe inviato un noto corriere l’indomani a ritirare il bene e che il pagamento lo avrebbe fatto subito.

«Ho capito che c’era qualcosa di truffaldino nel suo discorso - ha continuato il parmigiano - ma l’ho lasciato parlare per capire dove voleva arrivare». Il malvivente gli ha, infatti, chiesto di recarsi a uno sportello Postamat e di inserire il suo bancomat digitando un codice che lui gli avrebbe dettato, aggiungendo perfino che «lo sportello avrebbe erogato i contanti».

La vittima a quel punto, però, non ce l'ha più fatta a sopportare. «L'ho riempito di insulti - ammette - e lui dopo pochi secondi ha riagganciato».

Attraverso la Gazzetta, mette in guardia le altre persone fornendo quanti più particolari possibili sul truffatore: «Parlava un italiano perfetto, era persuasivo e dai modi gentili. Uno così è in grado di “fregare” parecchia brava gente». L'uomo ha anche spiegato di aver raccontato tutto alla polizia postale per «evitare che qualcuno cada in trappole del genere. Mai inserire il proprio bancomat e digitare sulla tastiera un codice dettato - conclude -. Ti svuotano il conto corrente. Credo sia utile informare più gente possibile di questi tentativi di truffa che spesso purtroppo riescono».

r.c.