Trasporti
Ultima “chiamata” per l’aeroporto Giuseppe Verdi. Lo hanno detto a chiare lettere, nel corso della Conferenza dei capigruppo in Comune l’altro ieri, Guido Dalla Rosa Prati, presidente della Sogeap, e Gabriele Buia, presidente dell’Unione industriali, che della Sogeap è l’azionista di maggioranza. Ultima “chiamata” per poter garantire un futuro allo scalo parmigiano.
Il tema della vocazione dell’aeroporto, da sempre al centro dell’attenzione, è stato illustrato chiaramente: «Il futuro dell’aeroporto è nei voli passeggeri – hanno detto Buia e Dalla Rosa Prati –. È scritto, nero su bianco, nel business plan: dei 21 voli quotidiani previsti, quando l'aeroporto sarà a pieno regime, 18 saranno voli passeggeri e 3 voli commerciali. L'obiettivo è arrivare a più di un milione di passeggeri».
Nel ripercorrere le tante tappe della vicenda, è stato anche sottolineato come si siano perse tante occasioni di stringere accordi con interlocutori «solidi, seri e professionali», a causa di «troppe indecisioni» e di un «percorso tortuoso».
«L’Unione industriali ha deciso di sostenere l’aeroporto, con finanziamenti molto consistenti, per il bene della città, per la crescita del territorio – ha detto ancora Buia –. L’aeroporto non rappresenta il business di un privato, ma è un'occasione unica per fare crescere l'intero territorio e tutte le sue componenti socio-economiche. Se abbiamo accettato tutte le modifiche che ci sono state chieste, dopo che la precedente amministrazione aveva già approvato il progetto di sviluppo, è proprio perché riteniamo indispensabile che l’aeroporto cresca. Ecco perché abbiamo accolto la richiesta di allungare la pista molto meno dei 2.900 metri previsti dal precedente piano e perché abbiamo convenuto che la vocazione del “Verdi” debba essere per voli passeggeri».
Ma, a questo punto, non c’è più tempo da perdere. «La palla, ora, è nelle mani della politica – ha detto il presidente dell’Upi ai capigruppo –. Bisogna arrivare alla chiusura della Conferenza dei servizi nei termini previsti: è ora di decidere, dopo anni di tentennamenti, non c’è più tempo da perdere. Ora che il business plan è stato spiegato in tutti i suoi dettagli, la politica deve dire, una volta per tutte, se crede nell’aeroporto e deve prendersi le proprie responsabilità. Lo deve alla città, lo deve a tutto il territorio».
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