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TENTATO FURTO

Si intrufola nel portone laterale dell'enoteca «Fontana»: «Cercavo il bagno». Condannato

Si intrufola nel portone laterale dell'enoteca «Fontana»: «Cercavo il bagno». Condannato

03 Ottobre 2023, 03:01

Gli era sembrato tutto così facile. Si era infilato nella porta (blindata) lasciata aperta e aveva cominciato a salire i primi gradini della scala che porta al magazzino dell'enoteca Fontana ma anche all'abitazione del titolare del locale. Ciò che non poteva sapere, però, era che l'uscio su via Maestri non era stato chiuso perché il proprietario del bar, appena entrato, sarebbe uscito di lì a poco. Insomma, l'incontro ravvicinato era scontato. E così era stato: il titolare aveva sorpreso il ragazzo. Che a quel punto aveva fatto immediatamente marcia indietro dileguandosi, mentre dalle tasche gli cadevano però un mazzo di chiavi, un pacchetto di sigarette e - soprattutto - un telefonino.

Tanto era bastato per arrivare, dopo qualche approfondimento, al suo nome e alla denuncia per tentato furto aggravato. E ieri il ragazzo - 24enne, origini russe, ma residente a Piacenza - è stato condannato a 1 anno e 6 mesi, oltre al pagamento di 350 euro di multa. Il pm Massimo Porta aveva chiesto sei mesi in più. Nessuna sospensione della pena, anzi: il giudice Francesco Matteo Magnelli ha revocato la condizionale di cui il 24enne beneficiava dopo una precedente condanna.

Certo, quel pomeriggio di dicembre del 2020 non aveva rubato nulla né aveva danneggiato qualcosa. Ma, secondo l'accusa, l'intento era chiaro: l'obiettivo era quello di mettere le mani su qualche prodotto conservato nel magazzino oppure di trafugare qualcosa dall'appartamento al piano superiore del titolare dell'enoteca. Da parte sua, il ragazzo, sentito dagli inquirenti, aveva cercato di giustificarsi dicendo che stava cercando la toilette. Ma la spiegazione è parsa debole: non si capisce, infatti, perché quando era stato sorpreso, era immediatamente fuggito, nonostante il titolare dell'enoteca gli avesse chiesto cosa stesse facendo.

Aveva fatto perdere le sue tracce senza nemmeno preoccuparsi di recuperare chiavi e telefono. Gli oggetti finiti nelle mani dei poliziotti arrivati poco dopo davanti all'enoteca.

Si trattava a quel punto di capire a chi appartenesse quel telefonino. Nell'immediatezza, nonostante la sim card fosse italiana, non era stato possibile capire a chi fosse intestata. Ma gli accertamenti successivi hanno portato al nome del 24enne. Che poi è stato riconosciuto dal titolare dell'enoteca: era lui il ragazzo che pochi giorni prima del Natale 2020 si era infilato nel portone di casa sua.

G.Az.

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