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«Troppo caos». E minaccia la gente in via Palermo con un fucile

«Troppo caos». E minaccia la gente in via Palermo con un fucile

di Georgia Azzali

03 Febbraio 2024, 03:01

Piena estate. Con molta più gente del solito in strada. Anche in via Palermo, quell'angolo stretto tra la ferrovia e le case spesso terra solo di anime perse. Ma quella sera di luglio del 2017 le voci - forse particolarmente acute - venivano da un gruppo di clienti che sostava all'esterno di un market etnico. Qualche decibel di troppo, è probabile, ma un residente di uno dei condomini lì accanto ha pensato di passare alle maniere forti per far allontanare i «disturbatori». Settant'anni, origini toscane, ma da tempo residente a Parma, si sarebbe messo a urlare dalla finestra imbracciando una doppietta, almeno secondo quanto riferito da vari testimoni. Certo, all'arrivo della polizia, l'uomo non era affacciato con tanto di arma tra le mani, ma in casa sono poi stati trovati due fucili non denunciati. Accusato di minaccia aggravata e di detenzione illegale di armi da sparo, il 70enne è stato condannato a 1 anno e mezzo dal giudice Alessandro Conti, sei mesi in meno di quanto chiesto dal pm Laila Papotti.

Era una sera di luglio del 2017. Verso le 21,30 il negozio era ancora aperto, ma stava per chiudere i battenti. E all'esterno c'era ancora un gruppo abbastanza nutrito di clienti e amici, oltre ad altre persone in strada. Troppo rumore sotto le finestre? Sicuramente sì, secondo il 70enne. Mentre il titolare del negozio ha spiegato che in realtà già altre volte l'uomo si sarebbe fatto sentire a modo suo: da quella finestra sarebbero infatti caduti pentoloni d'acqua e uova.

Ma quel giorno il 70enne avrebbe pensato a qualcosa di più «efficace»: la canna di un fucile esibita dalla finestra. Tanto per far capire che stava facendo maledettamente sul serio. E così «chiara» è apparsa la minaccia, che molti hanno cominciato a fuggire impauriti lanciando l'allarme. Quando la pattuglia è arrivata in via Palermo, non c'era traccia dell'uomo alla finestra. Che però si trovava in casa.

E di fucili, tra quelle quattro mura, ce n'erano ben due. Nulla da segnalare se fossero state armi detenute regolarmente, ma invece non erano state denunciate. E così è stato lui ad essere denunciato. Per i fucili, detenuti illegalmente, ma anche per le minacce urlate dalla finestra mostrando il suo trofeo.

G.Az.

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