IN PIENO GIORNO
Una donna di 59 anni aggredita violentemente, spinta a terra e poi rapinata di una collanina che portava al collo mentre era ancora a terra: una vera e propria rapina avvenuta in pieno giorno e in pieno centro a Parma, per la precisione alle 4 del pomeriggio di venerdì in via Cantelli. Un altro episodio di violenza in città che fa seguito a quelli dei giorni scorsi e che testimonia come la situazione, dal punto di vista dell'ordine pubblico, sia ormai tutt'altro che tranquilla anche in orari e zone ritenuti, a questo punto a torto, «sicure».
Il racconto del marito
«Erano circa le 4 del pomeriggio e mia moglie era appena uscita dall'ufficio e stava andando a prendere l'auto. All'inizio di via Cantelli si è vista arrivare di fronte due giovani, a volto scoperto, di chiara origine maghrebina. Quando l'hanno incrociata, senza dire una parola, l'hanno prima afferrata per il braccio e poi le hanno dato uno strattone che l'ha fatta cadere a terra, battendo anche la testa. E quando era a terra si sono poi avventati su di lei e le hanno strappato la catenina che aveva al collo, fuggendo subito dopo».
«Un episodio choccante»
La donna ha chiesto aiuto ed è stata subito soccorsa da un residente che ha chiamato le forze dell'ordine. «Al Pronto soccorso fortunatamente non hanno riscontrato gravi conseguenze, anche se ha lividi e contusioni ben visibili. Ma quello che preoccupa - prosegue il marito, che preferisce mantenere l'anonimato - è l'aggressività di questi giovani messa in mostra in pieno giorno. Mia moglie mi ha detto che le è rimasta impressa la cattiveria sui loro volti. E non li ha fermati neppure il fatto che fossero proprio sotto a una telecamera che ha ripreso tutta l'aggressione». Amara la conclusione dell'uomo: «Vorrei che non si parlasse più di percezione di insicurezza. Parma oggi non è una città sicura e ha una situazione peggiore di altre città, come Bergamo o Verona, dove sono stato di recente. E vorrei che la denuncia di aggressione servisse a fare in modo che qualcosa si muova. Perché a Parma non avrei mai pensato che potesse accadere una cosa di questo genere».
Gian Luca Zurlini
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