Indagini sulla morte del neonato
Traversetolo Sono tornati con le loro tute bianche e i loro strumenti sofisticati che frugano oltre quello che gli occhi possono vedere: e per diverse ore gli uomini del Ris hanno passato al setaccio ogni angolo della villetta di Vignale.
Una nuova ispezione che, nonostante le bocche cucite e la stretta consegna del silenzio da parte degli investigatori pare essersi allargata oltre il giardino della casa di via Baietta dove, oltre dieci giorni fa, è stato trovato il corpo di un bimbo senza vita. E intorno al quale resiste un tragico segreto.
I militari, in questo nuovo sopralluogo, hanno indugiato a lungo nella palazzina andando a controllare con i loro apparecchi anche almeno una delle vetture appartenenti alla famiglia dei padroni di casa. Come se il giallo sulla identità del bimbo e sulle cause della sua morte potesse essere risolto solo tornando ancora una volta sul luogo del ritrovamento. Nei giorni scorsi, al contrario, si erano cercati degli indizi provando a partire dal Dna: gli inquirenti hanno provato a incrociare il patrimonio genetico del bambino con quello di coloro che per vari motivi sono inseriti nella banca dati nazionale. Ma al momento non pare che questo tentativo abbia fornito uno spunto investigativo. Nello stesso modo è risultata vana la ricerca nei centri medici cercando una donna che, in questo periodo, potessero avere portato a termine una gravidanza.
Vicoli ciechi che sembrano spiegare perché si sia deciso di tornare di nuovo a Vignale: la speranza è che chi ha abbandonato il bimbo, non si sa se ancora vivo o già morto, possa avere commesso un errore, lasciato un piccolo indizio per risalire alla sua identità. E al motivo per cui il corpicino è finito crudelmente abbandonato su quel prato dove è stato trovato. Quando ormai era davvero troppo tardi.
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