Vernice rossa sulle telecamere: nel mirino il parco Ferrari

Vernice rossa sulle telecamere di videosorveglianza. Il blitz vandalico stavolta è andato in scena al parco Ferrari dove sono state imbrattate e «accecate» quattro telecamere. Un gesto che per «modus operandi», ma anche come «firma», sembra essere collegato a quelli avvenuti in centro lo scorso inverno e questa estate.

Ad accorgersi dell'atto vandalico alcuni assidui frequentatori del parco. Persone che risiedono nella zona di via Torelli e dintorni e che, giornalmente, fanno un salto nell'area verde, per fare una passeggiata con il cane, portare i bambini a divertirsi oppure prendere un caffè nel chiosco. Più d'uno di loro si è accorto che quattro telecamere - due su via Scarlatti, una nel viale all'interno del parco e un'altra, sempre nell'area verde, verso via Zarotto - erano state colpite. Un blitz che, sempre secondo alcuni residenti, potrebbe con ogni probabilità essere avvenuto nella notte tra domenica e lunedì. C'è chi giura infatti che domenica mattina le telecamere erano intonse mentre «ora sono tutte colorate di rosso». Avvertita la polizia locale, qualcuno ha anche notato che sul palo dipinto di rosso più vicino al chiosco è stato appiccicato un adesivo di quelli già lasciati su recenti imbrattamenti, come a voler mettere la firma. Che sarebbe quella di un gruppo che ha tra i suoi principali bersagli l'«Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile» ed è attivo nel Nord Italia dove ha colpito anche le facciate di sedi sindacali e supermercati. «Ma il parco Ferrari cosa c'entra?» si chiedono i frequentatori. Sarebbe interessante sentire la risposta.

Si citavano i precedenti più recenti. Tra la fine dell'anno scorso e i primi quindici giorni di questo, erano state colpite le telecamere della Ztl di via XXII Luglio, viale Mariotti, piazzale Salvo D'Acquisto e viale Toscanini, oltre a quelle del Duc. Verso fine luglio, invece, la vernice rossa aveva «accecato» i varchi tra borgo Giacomo Tommasini, colpendo anche la telecamera di un'attività privata, e via Nazario Sauro, oltre che quello di viale Mariotti.

Michele Ceparano