CONDANNATO A 6 ANNI
In viaggio con il bagagliaio carico. Non di valigie o borsoni per prendere il volo verso chissà quale meta esotica. Baule pesante, eppure apparentemente vuoto perché la merce era nascosta in un doppio fondo ricavato tra le intercapedini della scocca metallica. Un tesoro per quantità e purezza: 12 panetti in cellophane contenenti oltre 12 chili di cocaina, per un totale di 63.180 dosi medie. E droga con un principio attivo del 78,5%. Insomma, stiamo parlando di una quantità di cocaina che, secondo le stime, avrebbe fruttato sul mercato oltre 1 milione di euro.
Dove fosse diretta tutta quella polvere, non è dato saperlo, ma ritiro e consegna erano stati ovviamente organizzati. Il piano, però, è saltato il 5 settembre scorso. Era stata una pattuglia della polizia stradale a bloccare l'auto lungo l'A1 facendo finire in cella il corriere: un 24enne albanese, residente in provincia di Pisa, che ieri è stato condannato dal gup a 6 anni e al pagamento di 36mila euro di multa. La scelta del rito abbreviato gli ha consentito di poter beneficiare della riduzione di un terzo della pena. Ma è l'unico sconto su cui ha potuto contare, perché il giudice non gli ha concesso le attenuanti generiche. No anche agli arresti domiciliari, nemmeno con il braccialetto elettronico, come aveva chiesto la difesa, perché c'è il rischio concreto, secondo il gup, che possa reiterare il reato. Inoltre, poco è il tempo (un po' più di quattro mesi) che il 24enne ha trascorso dietro le sbarre. Il giudice ha poi disposto anche la sua espulsione del territorio italiano, una volta espiata la pena.
Un trasporto di tutto rispetto. E forse il primo di quel livello per il giovane albanese. Anche se lui non ha mai fatto alcuna ammissione, nonostante l'auto imbottita di cocaina. Insomma, nessun pentimento: uno degli elementi che ha convinto il giudice a non concedergli alcuna attenuante, come invece aveva invocato il difensore. Quel giorno di fine estate viaggiava sulla sua Passat: una macchina che non risultava fosse stata rubata nei giorni o nelle settimane precedenti potendo così far ipotizzare che l'auto fosse stata «caricata» a sua insaputa. La pattuglia della Stradale aveva intercettato la vettura vicino al casello di Fidenza. E lì era scattato l'alt.
Tutto in regola, almeno a prima vista. Ma gli agenti sapevano che avrebbero dovuto controllare a fondo ogni parte di quell'auto. Passare al setaccio abitacolo, bagagliaio e motore. Così, dopo una prima perlustrazione, la Passat e il suo proprietario erano stati accompagnati alla sezione della Stradale. Lì dove erano entrati in azione anche poliziotti esperti nell'identificazione dei veicoli.
Occhi «allenati» a cui non erano sfuggite alcune difformità strutturali nel bagagliaio. E così era spuntato uno spazio nascosto in cui erano stati piazzati i dodici panetti di cocaina tutti imbustati. La «sorpresa» che ha interrotto il viaggio del 24enne. Facendogli cambiare bruscamente piani e meta. Destinazione via Burla.
Georgia Azzali
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