Oasi Lipu, il gheppio e il suo «liberatore per caso»

Torrile Stava probabilmente cercando riparo da un improvviso temporale, il giovane gheppio che qualche giorno fa si è trovato intrappolato dalle reti antipiccione di una cascina della Bassa. Per sua fortuna, i padroni di casa si sono accorti del rapace in difficoltà e hanno immediatamente contattato il Rifugio Matildico, la struttura di San Polo d’Enza specializzata nel recupero della fauna selvatica. In pochi minuti, i volontari si sono messi in moto per la missione di salvataggio, arrivando sul posto e liberando con delicatezza il malcapitato dalle insidiose maglie della rete.

Spossato e con più di una piuma fuori posto, il gheppio è stato quindi trasportato al centro di recupero, dove ha ricevuto tutte le cure necessarie per tornare in splendida forma. Qualche giorno di riposo, un po’ di fisioterapia alare e un menu di tutto rispetto hanno reso possibile il suo ritorno in libertà. E si è deciso di liberarlo nella riserva Naturale di Torrile Trecasali.

Qui è entrato in scena il secondo protagonista della storia: un bambino che si trovava nell’Oasi Lipu con i genitori per cercare di avvistare qualche uccellino a lui ancora sconosciuto. Dopo aver accolto il team del Matildico, la direttrice Gabriella Meo lo ha ingaggiato per un compito davvero speciale: far tornare il rapace a volare libero.

Guanti ben infilati e mani tremanti di entusiasmo, il bimbo ha quindi seguito alla lettera le indicazioni degli esperti che gli erano accanto e ha restituito il gheppio al cielo sotto lo «sguardo digitale» dello smartphone del papà e degli altri visitatori della Riserva. Una liberazione che è stata una specie di «anteprima» di quella in programma per sabato prossimo alle 15,30 quando, dai fontanili di Viarolo, riprenderanno il loro volo altri esemplari curati dal Rifugio Matildico.

Chiara De Carli