Studente aggredito in viale Toscanini
«Quei due hanno cercato di rapinarmi, io mi sono difeso ma mi sono anche fatto molto male». Diciannove anni, studente del Rondani. E' ancora scosso mentre racconta: quello che gli è successo, oltre a qualche cicatrice sul corpo, gli ha anche tolto la serenità. Mercoledì scorso, all'uscita da scuola, dopo le 13,30 il ragazzo stava andando a prendere l'autobus, lungo viale Toscanini, per tornare a casa. Una mattinata come tante. Ma, di lì a poco, sarebbe scattato l'agguato.
Un po' prima della fermata, il diciannovenne incrocia due tipi, «forse un po' più giovani di me». Difficile, comunque, dirlo. Uno di loro gli sembra di origine nordafricana. I due lo guardano con insistenza, lui li controlla con la coda dell'occhio. Niente da fare, cercano di attaccare discorso. «Fra', hai un euro?», gli domanda uno. Il diciannovenne risponde: «No, non ce l'ho». Capisce che non hanno buone intenzioni, ma prova a tirare dritto.
La coppia non molla e cammina verso di lui con passo sempre più veloce. Poi, in un lampo, parte l'attacco. Uno di fronte e l'altro dietro, lo bloccano. Lo studente si ritrova contro il muro, in trappola.
«Dammi l'euro» continuano a tempestarlo, uno dei due è sempre più aggressivo. Continua a strattonarlo. «Dacci tutti i soldi che hai». Poi, da consumato baby gangster, uno si volta verso il compare: «Dai, faglielo vedere».
E' lo studente a raccontare quel che è successo dopo: «Il ragazzo ha alzato la maglietta per farmi vedere infilato nei pantaloni, uno spray al peperoncino. In quel momento ho pensato: se non mi difendo questi mi portano via tutto».
Non ci sta a soccombere alla violenza: contrattacca. «Ho subito sferrato un pugno in faccia a uno dei due - continua a raccontare - e l'ho colpito sotto lo zigomo. A quel punto, ha indietreggiato di qualche passo».
Finalmente ha capito che era meglio lasciar perdere? Assolutamente no. «Ha tirato fuori un passamontagna e l'ha indossato, forse per non farsi riconoscere».
Il diciannovenne deve difendersi ancora dall'assalto perché a questo punto è il «compare» a balzargli addosso. Lui cerca ancora di reagire alla violenza ma è trascinato a terra dall'aggressore. «Cadendo, sotto il peso dello zaino che avevo con me - spiega - ho sentito male alla spalla destra. Nel frattempo quel ragazzo mi ha anche sferrato un pugno nella parte sinistra del viso e poi mi ha colpito ancora».
Lo studente comincia a urlare. Attirati dalle sue richieste d'aiuto alcuni ragazzi di passaggio intervengono, qualcuno dà l'allarme e i due malviventi se la svignano a mani vuote. Anche perché negli stessi istanti stanno arrivando i carabinieri, a cui il giovane poi sporgerà denuncia. «Potevano portarmi via lo zaino - commenta - ma non hanno fatto in tempo».
Arriva anche un'ambulanza del 118. Lo studente viene accompagnato al pronto soccorso e visitato. Le ferite riportate sono piuttosto serie. «Mi è stato applicato un tutore per tenere il braccio immobile per tre settimane - spiega - una volta tolto, dovrò sottopormi a sedute di fisioterapia. C'è anche la probabilità che io debba farmi operare alla spalla».
Le ferite più profonde, a sentire il suo racconto, sono quelle che non si vedono a occhio nudo. «Sono ancora choccato, ho perso la serenità e adesso voglio giustizia. I miei aggressori infatti sono volti noti nella zona delle scuole. E' gente che gira da quelle parti e, magari con l'aiuto delle telecamere, spero che le forze dell'ordine riescano a individuarli».
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