Rugby
Le Zebre hanno appena concluso la tredicesima stagione in quello che ora si chiama United Rugby Championship. Massimo Brunello ha appena concluso la sua prima con le Zebre, promosso dopo gli ottimi risultati ottenuti con l’Under 20 e prima nei 5 anni con Calvisano in serie A Elite. «Qui non ci sono momenti di relax come in serie A dove ci sono partite meno impegnative, nella preparazione cambia veramente tutto; ho trovato gente molto preparata nello staff, è stato un mix perfetto» sottolinea l’head coach zebrato.
Dal punto di vista strettamente personale questa nuova avventura: «È stato un bell’impatto. Io sono uno abbastanza positivo, pensavo potesse andar bene e devo dire che è andata anche oltre; dal punto di vista dei rapporti interpersonali sono stato piacevolmente sorpreso: me li aspettavo buoni, sono stati ottimi. Nei posti ci stai bene soprattutto se hai le persone giuste intorno».
Addentrandoci nella stagione, ciò che è piaciuto maggiormente è stato l’atteggiamento, l’attitudine costante per tutto il campionato: in ognuna delle stagioni precedenti, soprattutto in trasferta in tante partite la squadra non era sul pezzo, mentre in questa, a parte un paio, si è visto un bel carattere. Per contro, con un pizzico di lucidità in più, una percentuale dalla piazzola migliore e qualche errore in meno, anziché 5 le vittorie avrebbero potuto essere 7 o 8, ma è una questione atavica, succedeva anche quando la squadra era più esperta. «Mi fa piacere che venga notata questa costanza; la mia percezione è di essere stati competitivi sempre ed è ciò che cercavamo, a inizio stagione dissi che dovevamo diventare una squadra “scomoda”. Alla prima riunione ho detto ai ragazzi che non volevo sentire lamentele perché tutti sappiamo delle nostre difficoltà e dobbiamo pensare a ciò che possiamo fare noi di meglio; con l’aiuto dei leader ci siamo riusciti, anche quando è cominciato a montare il discorso di Padova che un po’ di serenità l’ha tolta: un gruppo forte si vede nei momenti difficili. Sì, potevamo centrare le 7 o 8 vittorie che erano alla nostra portata, ma rispetto alle stagioni precedenti 5 è un grosso risultato, secondo me. Non avevamo tanti giocatori abituati a gestire partite fino alla fine, alcune perse negli ultimi 5 minuti; ci vuole un po’ più di vissuto, da parte dei giocatori ma anche dello staff e credo che se questa continuità riusciremo a mantenerla anche nella prossima stagione, magari qualche vittoria in più riusciremo a ottenerla».
Continuità di risultati che è sempre stata il tallone d’Achille zebrato, ma gli ultimi due anni sono andati in controtendenza. «L’obiettivo è proprio quello di mantenere questa competitività, questo atteggiamento, essere un po’ più cinici in casa. Vanno via giocatori, ne arrivano altri, le vittorie sono anche frutto di episodi, possono incidere gli infortuni. Chi ha maggiori risorse economiche può vincere o arrivare in alto più facilmente, chi ne ha poche no, non soltanto nel rugby, ma abbiamo dimostrato che nonostante tutto possiamo essere competitivi. Le altre squadre, adesso, ci guarderanno con occhi diversi, sanno che venire a Parma a vincere non è così scontato».
Paolo Mulazzi
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