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Grave episodio sulla linea 4 in via Emilia

Controllore aggredito sul bus: «Mi ha colpito senza parlare»

Controllore aggredito sul bus: «Mi ha colpito senza parlare»

di Luca Pelagatti

06 Settembre 2025, 03:01

«Non ha neanche detto una parola: come ho messo il piede sul primo gradino dell'autobus mi si è gettato addosso, mi ha preso per la gola. Non voleva solo fuggire, non gli interessava solamente evitare la multa: cercava proprio di fare male».

Il verificatore della Tep aggredito ieri in tarda mattinata sul bus della linea 4 - che ha chiesto di rimanere anonimo - racconta mentre aspetta sulle seggiole della sala del pronto soccorso: lui e la collega sono arrivati qui dopo quella aggressione insensata e sanno, dopo le visite del caso, che se la caveranno con qualche giorno di prognosi per le contusioni riportate. Ma al di là dei lividi resta lo sgomento di quella cattiveria così gratuita.

«Erano da poco passate le 13.30, il mezzo è arrivato in via Emilia Est e io e la collega, come sempre, ci siamo avvicinati per salire dalla porta anteriore in modo di potere, poi, controllare i passeggeri. Evidentemente quel giovane, tra i 20 e i 23 anni, nordafricano, ci ha visti in distanza. E ha pensato, non avendo il biglietto, di darsi alla fuga».

Il ragazzo, infatti si è subito avvicinato alla porta tanto che l'autista lo ha invitato ad attendere, a servirsi della porta centrale dopo avere mostrato il ticket. Ma lui non ha perso un istante. «Me lo sono trovato addosso, mi ha stretto la gola usando il colletto della polo come fosse un laccio. Io, istintivamente, gli ho detto di smetterla, che mi stava facendo male. Ma quello, se possibile, ha stretto più forte». La collega del verificatore, una ragazza giovane, ha provato ad intervenire ma lo straniero era alto e forte. E soprattutto rabbioso.

«Solo quando l'autista, dopo aver visto quello che stava accadendo e allertato il 113, è venuto in mio soccorso: e siamo riusciti a trattenerlo, a riportarlo a bordo sperando che arrivassero in fretta gli agenti delle volanti».

Non c'è stato tempo: lo straniero, consapevole di aver fallito il colpo, sapeva benissimo che dopo quelle botte non se la sarebbe cavata con una multa ma piuttosto si sarebbe trovato a rispondere di aggressione a pubblico ufficiale. E quindi si è giocato il tutto per tutto: con un ultimo balzo è riuscito a sbloccare il fermo delle porte spalancandosi la via di fuga. E ha iniziato a correre.

«Ero fermo davanti alla gelateria che si trova a pochi passi - ha raccontato un testimone - e l'ho visto fuggire oltre via Paganini verso viale San Michele. Poi è svanito». In via Emilia sono quindi arrivati gli uomini delle volanti che hanno perlustrato la zona, senza esito, mentre ora saranno i video delle telecamere presenti a bordo dei mezzi della Tep che, si spera, permetteranno di riconoscere e identificare quell'uomo.

Una ricerca che potrebbe contare anche sui sensori della zona ma che in realtà nasconde un problema molto serio: quello dei controlli e la sicurezza sui bus.

«Episodi molto spiacevoli ne accadono continuamente - lamenta il verificatore aggredito - anche se di solito la dinamica è differente». Ovvero, prima chi viene scoperto senza biglietto prima prova a discutere, poi alza i toni e solo alla fine scatta la zuffa. «Ma ormai la violenza è diffusa. Non a caso abbiamo iniziato a svolgere servizi di verifica con la presenza di personale di sicurezza. E' successo in corse serali ma non solo». Insomma, anche sugli autobus del centro ormai servono addetti pronti ad intervenire come dimostra il recente progetto della Tep che ha presentato un potenziamento dei controlli con anche assistenti alla sicurezza il cui numero è destinato a crescere. Una volta si pagava la multa, si borbottava a mezza voce e finiva lì.

Adesso per prima cosa si alzano le mani. E poi si vede come va a finire.

Luca Pelagatti

© Riproduzione riservata

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