Mette in vendita la sua auto: ma viene truffato

«Quando ho messo l'annuncio sono stato contattato da quei due giovani che mi hanno detto di essere molto interessati alla mia auto. E di avere una gran fretta di comprarla». A ripensarci adesso, dopo tutto quello che è successo, si potrebbe pensare che era un atteggiamento sospetto. Ma dopo essere stati beffati tutto è semplice: è prima che si deve diffidare.

A raccontare la propria disavventura è un uomo di Traversetolo che voleva vendere la sua Audi Q3 e per questo ha messo un annuncio su un noto portale di annunci. E presto il telefono ha iniziato a suonare. «Quei due uomini, residenti in Romagna, sono arrivati per vedere la macchina. La vettura è piaciuta, il prezzo non l'hanno contestato. E quindi presto abbiamo perfezionato l'accordo». Per il pagamento è stato deciso un bonifico istantaneo e quei due, per dimostrare la loro correttezza, hanno mostrato la contabile del bonifico stesso. Prima di andare tutti insieme in una agenzia per il passaggio di proprietà. Tutto bene quindi? Per nulla. Perché i due uomini sono saliti in macchina e sono partiti ma al proprietario, oltre alla contabile, non è rimasto altro. «Ho controllato con l'home banking e quel giorno non è arrivata la somma. Ho allora contattato al telefono i due compratori che mi hanno rassicurato: “Il bonifico è partito. Vedrai che nelle prossime ore la somma sarà accreditata”» Quando il giorno successivo ha visto che il denaro non arrivava il venditore è andato dai carabinieri. E ha chiesto aiuto. Usando un satellitare si è capito che la macchina era da qualche parte in Veneto e grazie ai terminali si è scoperto che quei due sono truffatori professionisti. Gente che vive beffando la gente. «Si tratta di un 22enne e un 25enne rumeni, ben noti alle forze dell'ordine, che hanno già colpito qui in provincia di Parma».

Occorreva quindi fermarli: ma nel giro di poche ore la macchina è stata venduta e rivenduta più volte e l'ultimo controllo ha permesso di ritrovarla nei dintorni di un campo rom. Intestata a qualche prestanome collegato ai truffatori.

«Alla fine i carabinieri mi hanno detto di aver sequestrato il mezzo che ora è affidato a qualcuno a Padova. Ma io ancora non l'ho avuta indietro e non so quando sarà possibile ottenerla», è l 'amara conclusione. Voleva vedere la vettura e guadagnarci un po' sopra. C'ha invece rimesso tutto: e ora persa anche la speranza.

Luca Pelagatti