Il caso
Tornolo Tiene ancora banco la questione della farmacia comunale di Santa Maria del Taro: nonostante le rassicurazioni di inizio anno del sindaco Renzo Lusardi, che aveva garantito che sarebbe stata data in gestione (sono stati fatti due bandi a marzo e ad aprile, entrambi andati deserti), la frazione non può a oggi contare su un presidio aperto sei giorni su sette, ma solo su un dispensario attivo due mezze giornate.
Solitamente, chi si lamenta per un disservizio, tende a non metterci la faccia: i paesi, si sa, sono piccoli e bisogna convivere. Ma questa volta, il proverbiale «armiamoci, e partite» è stato spazzato via: in redazione, infatti, sono arrivati i nominativi (con tanto di documenti di identità) di oltre 30 persone di tutte le età disposte ad esporsi.
Cittadini che inizialmente avrebbero voluto manifestare il malcontento con un gesto forte: domani, infatti, ricorre la festa di Maria Bambina e la protesta rischiava di trasformarsi in una lettera aperta alle Autorità, da leggere in chiesa a margine delle celebrazioni religiose.
È prevalsa la via di mezzo e alla fine i cittadini hanno preferito affidarsi al capogruppo di minoranza, Germano Tabaroni. «Siamo arrivati all’esasperazione generalizzata - fa sapere -. Aver declassato la farmacia del paese e della zona a un dispensario aperto solo due mezze giornate a settimana, senza possibilità di sostituzione dell’incaricato al servizio in caso di suo impedimento, vuol dire costringere le persone a dipendere da chi si reca fuori paese per lavoro o, a mali estremi, ad andarsene altrove».
Secondo chi si lamenta, questa situazione ha danneggiato anche il turismo estivo, «perché la precarietà di servizi essenziali lo scoraggia, arrecando anche un danno alle ormai minime attività commerciali rimaste».
Interrogato sulla questione, il sindaco Renzo Lusardi fa però sapere che il Comune si sta attivando.
«Le due farmacie/dispensari (c’è anche quella di Tarsogno, ndr) sono entrate a far parte del bando regionale sempre aperto - ha detto in proposito -. Noi, nel frattempo, metteremo risorse nostre per aumentare i giorni di apertura di entrambe. Metteremo a disposizione anche un mezzo e una persona dedicata a fare consegne a domicilio quando verranno richieste. Stiamo cercando di fare del nostro meglio per accontentare tutta la comunità».
Il sindaco infine informa che si sono fatte avanti persone interessate alla gestione. «Stanno valutando i bilanci. Non è facile trovare la disponibilità di farmacisti interessati alle farmacie rurali di montagna».
Tabaroni però obietta: «Ci sono servizi prioritari che, anche se non fruttano introiti al Comune, vanno mantenuti soprattutto in paesi e frazioni che si trovano lontano dai centri urbani, abitati in prevalenza da persone anziane che necessitano più di altre di un rifornimento costante di medicinali».
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