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le dichiarazioni

La neoministra Roccella: "Slogan femministi superati, favoriamo la maternità". E assicura: "Nessun cambiamento sulla legge 194"

Roccella, slogan femministi superati, favoriamo la maternita'

23 Ottobre 2022, 11:16

 Considera il suo un ministero «strategico per il futuro del nostro Paese». Eugenia Roccella, neo ministra alla Famiglia, Natalità e Pari opportunità, afferma in un’intervista al Qn che «il calo delle nascite in Italia è drammatico» e che «l'inverno demografico rischia di diventare un inferno demografico».
«Un Paese che non fa figli», sottolinea Roccella, «è un Paese con meno capacità di innovazione, meno energia, meno speranza nel futuro, meno solidarietà tra le generazioni, l’immigrazione non basta a colmare questo vuoto». «Avere un figlio può essere un percorso a ostacoli, qualcosa che è visto come impedimento al lavoro e alla realizzazione di sè», rileva la neo ministra. «Noi vogliamo rovesciare questa prospettiva con i fatti».


Con un passato nei Radicali, Roccella replica a chi teme ora un arretramento nei diritti. «Nessuno ha mai parlato di togliere diritti, ma semmai di ampliarli». «Nessuno a sinistra si accorge che il vecchio slogan femminista 'maternità come libera scelta" è totalmente disatteso», prosegue, definendo le critiche delle ultime ore «attacchi puramente strumentali».
Nessun cambiamento in arrivo sulla legge 194, assicura Roccella. «Le politiche sull'aborto non hanno nessun contatto con quelle per la natalità. Diminuire il numero di interruzioni di gravidanza non serve ad aumentare il numero di nati». «Sull'aborto - prosegue la ministra - esiste una legge che nessuno ha mai messo in discussione».
La legge sull'aborto «non è attaccata dalla destra, ma dalla sinistra che vorrebbe smontarla», accusa Roccella. «Si vuole arrivare all’aborto a domicilio, con la pillola Ru486, abolendo l'obiezione di coscienza e l’obbligo di legge di eseguire gli interventi in strutture pubbliche».

Fine vita: Englaro, la ministra Roccella fu chiusa su Eluana

Nella vicenda di Eluana Englaro, l'attuale ministra per la Famiglia Eugenia Roccella «ha dimostrato una grande limitatezza». A dirlo, in un’intervista a La Repubblica, è il padre di Eluana, Beppino. «Ancor oggi la ministra Roccella sostiene che le persone non possono autodeterminarsi nelle scelte mediche fino al punto che avrebbe voluto Eluana», rileva Beppino Englaro.
Eppure «anche la Cassazione ha parlato di autodeterminazione terapeutica». «Questa insistenza su una visione sbagliata e già smentita - sostiene Englaro - dimostra che o non capisce o non vuol capire quel che è stato scritto nero su bianco, nella sentenza della Cassazione del 16 ottobre 2007». «Si vogliono inventare ostacoli - aggiunge - solo per la limitatezza di chi, per ideologia o per religione, non vuole rispettare nè la medicina nè le sentenze dei massimi organi giurisdizionali». Roccella «non è stata capace di evitare», ricorda Englaro, «che venisse decretata la Giornata degli stati vegetativi», il 9 febbraio, giorno della morte di Eluana. Un gesto che tentò, dice, «con molta poca delicatezza. Come se il nostro dolore contasse zero».
Il padre di Eluana replica ai pro-vita che l’hanno sempre attaccato: «A differenza loro, non voglio giudicare nessuno». Lo stato vegetativo permanente «Eluana ci aveva detto che non l'avrebbe accettato - racconta il padre -. Perchè quelli che ci hanno fatto la guerra in Parlamento, e anche la signora Roccella, non hanno compreso una cosa così semplice?», si domanda.

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