castelfiorentino
«Siamo distrutti ma ora vogliamo la verità: presenteremo una querela perché vogliamo capire come è morto nostro figlio». Queste le parole, come pubblica oggi il Corriere della sera, di Sandro Giani, il padre di Mattia, il 26enne attaccante del Castelfiorentino, morto ieri a Careggi dopo un malore accusato domenica a Campi Bisenzio, durante la gara d’Eccellenza contro il Lanciotto. Giani - che era allo stadio con la famiglia e la fidanzata di mattia quando il figlio si è sentito male -, dichiara anche: «Io so solo che il medico su quel campo non c'era. E che la prima ambulanza del 118 è arrivata senza medico dopo 15 minuti».
Nel «frattempo . prosegue Sandro Giani - il massaggiatore del Castelfiorentino ha provato a rianimare mio figlio», poi è «scesa una spettatrice dagli spalti che lavora come infermiera per dare una mano. Il defibrillatore c'era ma è stato usato solo dal medico trasportato dalla seconda ambulanza. Si può morire così?». Il quotidiano riporta che l’Asl spiega che l’ambulanza è arrivata in 8 minuti e il regolamento dell a Figc impone la presenza del medico a bordo campo oppure dell’ambulanza: il Lanciotto afferma che i medici erano a bordo campo.
La procura di Firenze apre un'inchiesta
La Procura di Firenze ha aperto un fascicolo modello 45 - per atti non costituenti notizia di reato e al momento senza indagati - sulla morte di Mattia Giani, l'attaccante del Castelfiorentino che domenica 14 aprile, ha accusato un malore durante una partita con il Lanciotto ed è deceduto lunedì mattina all’ospedale di Careggi. Per domani era stata fissato a Careggi il riscontro diagnostico che è stato sospeso, in attesa che la procura disponga l’autopsia.
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata