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ROMA

Bomba sotto l'auto, rafforzata al massimo la protezione per il giornalista Sigfrido Ranucci. Usato un chilo di esplosivo

Ranucci

17 Ottobre 2025, 09:37

Dopo l'autobomba della scorsa notte, il ministero dell'Interno ha rafforzato al massimo la protezione per il giornalista Sigfrido Ranucci, conduttore della trasmissione Report. 



«Piena solidarietà a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia per il grave attentato di cui è stato vittima. Un gesto vigliacco e gravissimo che rappresenta un attacco non solo alla persona ma alla libertà di stampa e ai valori fondamentali della nostra democrazia. Ci sarà il massimo impegno delle forze di polizia per accertare rapidamente gli autori. Ho dato mandato di rafforzare al massimo ogni misura a sua protezione «, ha dichiarato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. 
Numerosi attestati di solidarietà a Ranucci e di condanna per l'attentato arrivano da tutto il mondo politico. 

Usato un chilo di esplosivo 
Un ordigno con circa un chilo di esplosivo posizionato vicino all’auto del conduttore di Report Sigfrido Ranucci. E’ quanto accertato dagli investigatori intervenuti dopo l’esplosione che ha coinvolto le macchine del giornalista e della figlia parcheggiate davanti casa a Pomezia. Dai primi rilievi, sembra che l’ordigno sia stato piazzato tra la vettura e un cancello. I residui sono stati sequestrati e verranno sottoposti ad accertamenti. Sulla vicenda sono in corso indagini dei carabinieri che stanno acquisendo le immagini delle telecamere ad ampio raggio che potrebbero aver immortalato chi ha piazzato la bomba. 

La Rai: "Massima solidarietà per il vile attentato" 
Il presidente facente funzioni Antonio Marano e l’intero Cda Rai esprimono massima e convinta solidarietà a Sigfrido Ranucci per «il violento e vile attentato di cui è stato vittima e respinge con forza e determinazione ogni tentativo di intimidire chi svolge il proprio lavoro al servizio del pubblico». «Non saranno certo le intimidazioni, che condanniamo in qualunque forma si presentino, a fermare il nostro dovere di informare e continuare a raccontare la realtà nella quale viviamo - si sottolinea ancora -. Una realtà troppo spesso «avvelenata» dall’incapacità di costruire dialoghi costruttivi, che ci impegneremo ancora di più a promuovere, contro ogni violenza, contro ogni sterile contrapposizione». 

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