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LA STORIA

Si svegliò dal coma ascoltando Olly, 19enne lo incontra a Rimini

Si svegliò dal coma ascoltando Olly, 19enne lo incontra a Rimini

22 Giugno 2025, 16:08

 E’ stata in coma un mese - dopo un incidente in moto in cui ha perso la vita il suo fidanzato avvenuto nell’agosto del 2024 a Misano, nel Riminese - e si è risvegliata grazie alle canzoni di Olly,il suo cantante preferito. Vincitore di Sanremo che ora, come in una favola è riuscita ad incontrare. Protagonista della vicenda - riportata dall’edizione riminese de 'Il Resto del Carlino - Aurora Angeli 19 anni che si è trovata faccia a faccia con il suo beniamino, sul palco a Rimini venerdì in occasione dell’Rds Summer Festival nelle ore della 'Notte Rosà, la cui voce l’ha accompagnata in quei trenta giorni trascorsi in terapia intensiva dopo lo schianto e prima di riprendere conoscenza.
«Quando ci siamo incontrati ed ho sentito la sua voce, era come se lo conoscessi da una vita - racconta la ragazza al giornale locale -: è davvero un sogno che diventa realtà», All’incontro con il cantante, aggiunge, «mi ha guardata e mi ha detto 'sei una forza della naturà. Poi gli ho fatto una richiesta. Gli ho chiesto di scrivermi 'Tutta vità, che è il titolo del suo album. È stato molto gentile perché quando ha capito cosa volevo farci si è preso un momento per scriverlo nel miglior modo: ho un tatuaggio di Olly sul braccio, ora lo voglio completare con quelle parole scritte da lui».
E ieri, all’indomani dell’incontro con Olly, Aurora, sul suo profilo Facebook ha dedicato un lungo post all’artista. «Non so se riuscirò mai a trovare le parole giuste per spiegarti quanto sei stato importante per me… ma voglio provarci, perché te lo meriti. Tu forse non lo sai - ha scritto - ma nel momento più buio della mia vita, quando tutto mi era crollato addosso e io faticavo persino a respirare, la tua voce, il tuo esempio, la tua forza, hanno acceso in me una luce laddove io vedevo solo buio. Mi hai fatto sentire meno sola - ha argomentato -. Mi hai fatto credere che, in qualche modo, ci fosse ancora speranza. Senza nemmeno conoscermi, sei riuscito a parlarmi come nessun altro. Hai toccato corde che nemmeno io sapevo di avere. Hai dato valore ai miei silenzi, dignità alla mia fatica, un senso al dolore che stavo vivendo, perché dopotutto è tutta vita no? Grazie». (ANSA).

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