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«Avevo lasciato Patrick: mi picchiava»

«Avevo lasciato Patrick: mi picchiava»

di Giuseppe Milano

06 Maggio 2021, 09:40

«E' comparso nel buio, incappucciato», racconta Maria Teresa Dromì

È colpa mia, solo tutta colpa mia. Non dovevamo andare a dormire alla fabbrica. Non dovevamo uscire di casa». Non si dà pace Maria Teresa Dromì, la fidanzata di 18 anni di Daniele Tanzi, il giovane ucciso fra i ruderi dell'ex mulino. Pigiama rosa, volto tumefatto dai colpi, muove con cautela il braccio sinistro ferito da una coltellata di Patrick Mallardo e che continua a far male. «Sì, ha colpito anche me», riprende a raccontare. «È stato terribile, ma chi poteva pensare che sarebbe venuto a cercarci e che mi avrebbe portato via il mio Daniele».

 

Con mamma Morena al fianco, Maria Teresa ritorna a martedì sera e non nasconde nulla. Non si interrompe mai, anche se continua a piangere. «Io e Daniele abbiamo detto a mia madre che saremmo andati a dormire a casa di lui, invece siamo rimasti a Parma e siamo andati alla fabbrica. Ci siamo addormentati presto, eravamo tranquilli ed invece ad un certo punto è arrivato». Ma subito non ha riconosciuto in quella sagoma scura l'ex fidanzato.

«Era tutto buio e di colpo mi sono sentita colpire e strattonare. Sono finita a terra ed ancora mezza addormentata ho visto un uomo con un cappuccio sulla testa. Ho pensato fosse un matto o qualcuno che ci voleva derubare. Ho cercato di reagire ma mi teneva a terra, non vedevo più Daniele ma ho visto il coltello. Ero terrorizzata ed ho cominciato ad urlare: fermati! ti do tutti i soldi che ho! Solo a quel punto lui si è calmato ed ha tirato giù il cappuccio della felpa». E in quel momento Maria Teresa ha capito che di fronte a sé c'era Patrick Mallardo e «ho anche visto che Daniele era fermo sul letto non perché fosse svenuto o impaurito ma perché...»

Patrick l'ex mulino lo conosceva bene, veniva frequentato anche da Maria Teresa che non nasconde di averci dormito altre volte. «Ma non c'era mai successo nulla. Era l'unico luogo che avevamo per stare un po' insieme». Poi però altri terribili rimorsi. «Lo sapevo che sarebbe finita così. Patrick ultimamente mi aveva detto che accettava il fatto di essere solo amici ma in passato era già stato violento. Dovevo aspettarmelo. Lo avevo lasciato attorno a Natale. Mi aveva anche tradito, ma io me ne sono andata perché mi aveva picchiata. Lo sapeva mia madre e lo sapevano anche i suoi genitori. Ero andata a convivere con loro e se n'erano accorti». E Maria Teresa racconta un altro precedente. «Quando stavo con Daniele lui ha tentato di aggredirlo. Ci aveva sorpresi al Parco Ducale e per fortuna alcuni amici li hanno divisi. Gli avevo detto che doveva lasciarci in pace». Poi ancora lacrime. «E invece non ha avuto pietà. È venuto lì ieri sera per ucciderlo. Ripensandoci, mi ha proprio spostata per colpirlo. Daniele non lo meritava: mi voleva bene, mi stava aiutando tanto. Non doveva capitare a lui».

Sul passato di Patrick Mallardo parla anche la madre di Maria Teresa, Morena Gallizzi. «Tre volte sono andata a denunciare il suo comportamento alle forze dell'ordine. Aveva picchiato lei e mi aveva insultata nei modi peggiori».
«Sapeva tutto anche l'assistente sociale che ci segue e che conosceva tutta la storia di Maria Teresa», continua Mamma Morena, «e come al solito si va dentro solo quando una persona muore. Nessuno lo ha fermato prima. E noi lo avevamo detto che sarebbe finita così». 

«Maria Teresa è stata in comunità, sta meglio, sta lavorando ed ora con Daniele aveva trovato un po' di serenità», racconta ancora la madre e anche lei si interrompe un attimo e ripete più volte: «quando mi hanno detto che sarebbero andati a dormire a casa di Daniele avrei dovuto insistere. Gli ho detto di rimanere a casa, gli ho detto che avrebbero potuto dormire qui da noi. Invece alla fine li ho lasciati andare via». Un rimorso che ora accomuna madre e figlia che forse in Daniele, tutte e due protagoniste di una vita difficile, avevano trovato «un primo spiraglio di luce». 

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