L'istituto Pio XII colonia e centro per l'asma
La storia dell'istituto Pio XII è da sempre strettamente intrecciata a quella di Parma. Lo dimostrano, ancora una volta, le tantissime fote inviate dai lettori al nostro giornale, a testimoniare un legame affettivo inscindibile con Misurina, fin dai tempi in cui era utilizzata come colonia estiva. Le foto che compongono queste pagine rappresentano un prezioso tassello di quel mosaico di emozioni e ricordi che ancora oggi suscita questo centro nel cuore dei parmigiani. Parmigiani che chiedono alle istituzioni, anche attraverso petizioni e appelli, di aiutare la diocesi per fare tutto il possibile per salvare la struttura e fare in modo che, anche in futuro, altre generazioni di parmigiani possano godere di Misurina e della sua aria straordinariamente pulita e perfetta per aiutare chi fa fatica a respirare per colpa dell'asma.
Nei giorni scorsi l'Opera diocesana San Bernardo degli Uberti (la realtà proprietaria della struttura per conto della diocesi) ha comunicato che i costi di gestione del Pio XII sono diventati insostenibili e che la chiusura del centro avverrà alla fine di quest'anno.
L’acquisto dell’intero complesso – avvenuto nel 1945 - si deve a padre Paolino Beltrame Quattrocchi, con il fondamentale aiuto della famiglia Barilla. Lo scopo iniziale era quello di utilizzare l’hotel come una casa di vacanze per i bambini bisognosi, come infatti è stato per un lungo periodo. Successivamente è stato organizzato l’istituto per accogliere ragazzi affetti da specifiche patologie polmonari. Nel 1970 la struttura è quindi diventata ufficialmente una casa di cura per l’asma infantile. In Italia è l’unico centro di questo tipo e in tutta l’Europa se ne contano solo altri due.
Sulla chiusura della struttura di Misurina è intervenuto anche il medico Maurizio Vescovi, presidente del circolo culturale «La Pira». «La notizia della chiusura del centro per la cura e la riabilitazione dell’asma di Misurina - afferma - non può lasciare la nostra comunità indifferente. La sua chiusura rappresenterebbe una perdita di opportunità di cura e quindi un impoverimento della rete di terapia e riabilitazione nell’ambito delle patologie pneumologiche. Il centro può essere considerato un gioiello per la situazione climatica unica, nella bellissima cornice montana del Cadore. Negli anni molti bambini di ogni parte d’Italia hanno potuto beneficiare delle cure offerte dallo storico centro. Misurina è nel cuore anche di tanti parmigiani, pazienti e medici che hanno potuto trovare la giusta risposta a problemi di salute in ambito respiratorio. L’Istituto per le sue peculiari caratteristiche può a pieno titolo, considerarsi unico in Italia.Occorre perciò far convergere tutte le forze in campo per salvare l’Istituto e tracciare le direttrici per un rilancio, che in considerazione delle peculiarità dell’ambiente di cura e della incidenza epidemiologica delle malattie respiratorie nei bambini diventa un obbligo morale e insieme un investimento per il futuro».
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