PD
Quattro ore di discussione per mettere alcuni punti fermi nel futuro del Partito democratico parmigiano. Primo, il segretario provinciale Filippo Fritelli traghetterà il Pd fino al congresso di marzo e poi lascerà spazio ad altri, anche se il suo mandato terminerebbe a dicembre 2025: da candidato unico, o meglio, unitario, lo scorso dicembre era stato riconfermato segretario provinciale. Per la sua successione si fanno i nomi di Daniele Friggeri, sindaco di Montechiarugolo, e di Giuseppe Negri, suo vice e reduce dalla campagna elettorale per il Senato.
Durante la direzione provinciale di lunedì sera in via Treves, iniziata alle 21 e terminata verso l'una, è stato anche deciso che la federazione di Parma - che non ha eletto nemmeno un parlamentare poiché, sostengono in tanti dentro al partito, i posti in lista non erano contendibili - dovrà essere aiutata economicamente dal partito a livello regionale. Gli eletti, infatti, contribuiscono a tenere in sesto i conti delle federazioni, ma se un territorio non ha parlamentari, diventa più complicato far fronte alle spese.
Problemi di bilancio a parte il Pd, dopo la sconfitta del 25 settembre, cerca un modo per reagire. Il primo passo lo ha fatto Enrico Letta, annunciando l'addio alla segreteria nazionale. Ma dopo il congresso che si terrà a marzo. Fritelli lo segue a ruota. «Mi sembra giusto cogliere l'occasione del congresso per chiudere una fase politica, che terminerà del tutto a giugno, quando scadrà il mio secondo mandato come sindaco di Salso. È giusto aprire ad energie nuove, in vista soprattutto delle prossime scadenze elettorali». E qui il segretario si riferisce alle europee del 2024 e anche ai molti Comuni che andranno al voto nello stesso anno.Durante la direzione però non sono mancate le lamentele nei confronti di Bologna, che anche questa volta avrebbe penalizzato Parma nella composizione delle liste. Per il sindaco di Fidenza e presidente della Provincia, Andrea Massari, il Pd ha sbagliato a non candidare sindaci e amministratori locali. Il vicesindaco Lorenzo Lavagetto ha fatto notare che i tre parmigiani in lista (Lori, Negri e Vanolli) erano tutti della stessa area, cioè «orlandiani». Una definizione che sta stretta ai diretti interessati, tanto che Barbara Lori (in corsa per il Senato) ha ricordato a tutti che i candidati hanno accettato di correre pur sapendo che le probabilità di elezione erano scarse. Della serie, la disciplina di partito c'è ancora. Almeno fino a quando il Pd continuerà a esistere. P.Dall.
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata