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Emilia Romagna, oltre 885mila vaccinazioni antinfluenzali. Più di 83mila a Parma e provincia. Ma 10 casi gravi su 32 sono nella nostra provincia

Emilia Romagna, oltre 885mila vaccinazioni antinfluenzali. Più di 83mila a Parma e provincia. Ma 10 casi gravi su 32 sono nella nostra provincia

Foto d'archivio

08 Gennaio 2024, 18:36

Sono oltre 885mila le vaccinazioni antinfluenzali, all’8 gennaio 2024, in Emilia-Romagna (886.076 esattamente), che continua ad essere la regione con la più alta adesione alla campagna vaccinale. Dati incoraggianti e in aumento rispetto all’ultima rilevazione di fine novembre 2023 (722.314), ma che non bastano per tutelare i più fragili.

Infatti, nella nostra regione ad oggi sono stati accertati 32 casi gravi di influenza, tutti confermati per A(H1N1)pdm09. Secondo i dati del Settore Prevenzione collettiva e sanità pubblica della Regione, tra i 26 casi che avevano patologie predisponenti ben 22 non risultavano vaccinati in questa campagna, ovvero l’85%. Inoltre, sono stati notificati ulteriori 45 casi ancora in fase di analisi e che, se confermati, farebbero salire la quota a 77 casi. Al momento si registrano, purtroppo, tre decessi, uno dei quali da confermare.

“Gli emiliano-romagnoli- commenta l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini - hanno aderito in queste settimane alla campagna vaccinale, ma questi numeri non bastano. Siamo in prossimità del picco influenzale e c’è ancora tempo per vaccinarsi. Per questo occorre ancora uno sforzo ulteriore. Nelle ultime settimane, purtroppo, sia l’influenza che il Covid hanno ripreso a circolare e c’è il rischio che molti pazienti non vaccinati possano essere contagiati. Per questo rinnovo l’appello a vaccinarsi, per sé stessi, per la comunità, in particolare per i più fragili, e per non caricare il lavoro degli ospedali”.

La ripartizione dei casi gravi per territorio: 10 casi gravi sono a Parma

Dei 32 casi confermati, 10 si riferiscono al territorio dell’Azienda Usl di Parma. Sette, invece, sono stati registrati nel Modenese, sei in provincia di Bologna e sei nel Ferrarese. Un caso confermato nel Piacentino. Gli altri due si riferiscono uno ad una persona residente in altra regione ed uno residente all’estero.

Le vaccinazioni per Ausl: a Parma più di 83mila vaccinazioni

Delle 886.076 vaccinazioni somministrate, 201.894 sono state inoculate in Romagna, 189.509 nell’Azienda Usl di Bologna, 143.127 in quella di Modena, 99.047 nel Reggiano. E ancora 83.048 le vaccinazioni registrate dall’Ausl di Parma, 74.388 quelle dall’Ausl di Ferrara, 56.991 a Piacenza e 27.525 dall’Ausl di Imola. Infine, 9.854 sono state le vaccinazioni di persone residenti in altra regione e 693 di persone residenti all’estero.

Risulta coperto dal vaccino il 58% della popolazione con più di 65 anni. Anche la popolazione a rischio tra i 7 e 59 anni è ben protetta: si sono vaccinate 3.628 donne in gravidanza, 18.169 operatori sanitari, 125.950 persone appartenenti a varie categorie a rischio.

L’incidenza e i virus più diffusi

In Emilia-Romagna, nell’ultima settimana di dicembre 2023, l’incidenza delle sindromi simil-influenzali (numero dei casi per 1.000 assistiti) è stata pari a 19,88. Sono stati stimati, infatti, 88.665 casi. Si tratta del dato più alto da quando a metà ottobre (incidenza pari a 5,53; 24.664 casi stimati) è iniziata la sorveglianza epidemiologica, come previsto dal Ministero della Salute. Ed è paragonabile a quella dello scorso anno, che i tecnici considerarono da record.

Nei bambini fino a 4 anni l’incidenza, sempre a fine dicembre, è salita a 65,22 contro l’8,06 di metà ottobre. Come di consueto, nei più piccoli l’incidenza è più alta.

Il virus respiratorio che sta circolando maggiormente è quello influenzale di tipo A sottotipo H1N1 (43,3%), seguito dal Sars-Cov 2 (15,3%). Di queste sindromi simil-influenzali sono responsabili altri virus come Rhinovirus, adenovirus, virus respiratorio sinciziale (soprattutto nei bambini) e altri.

Le persone colpite da sindromi simil-influenzali, come da definizioni nazionali, manifestano febbre e sintomi respiratori che i medici sentinella (medici di medicina generale e pediatri di libera scelta) registrano e segnalano al sistema di sorveglianza nazionale RespiVirNet, gestito dall’Istituto Superiore di Sanità.

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