12 TG PARMA
Si è conluso con una doppia assoluzione il processo di primo grado in tribunale a Parma che vedeva come principale imputato Luca Marola, fondatore di Easyjoint, pioniere in Italia della «cannabis light» (a basso contenuto di Thc). Marola era accusato di detenzione e spaccio di stupefacenti. A fine luglio 2019 una vasta operazione condotta carabinieri, polizia e guardia di finanza, su mandato della Procura di Parma, aveva colpito varie attività commerciali attive nel settore della «cannabis light».
Nei negozi Easyjoint, riconducibili a Marola, erano stati sequestrati quasi 650 chili di infiorescenze. L’imprenditore è stato assolto oggi perché «il fatto non sussiste». In aula, per l'accusa, era presente il procuratore capo di Parma Alfonso d’Avino che ha chiesto una pena di 4 anni e 10 mesi e 55mila euro di multa. Marola, storico attivista radicale, commenta: «Hanno distrutto la principale azienda della cannabis light italiana, hanno distrutto due milioni di euro di magazzino, ho passato sei anni surreali: qualunque riforma della giustizia non può prescindere dalla responsabilità civile dei magistrati, soprattutto per quanto riguarda la magistratura inquirente».
Nel video, la notizia e le interviste del 12TgParma.
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