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Nuove armi contro l'asma: tre farmaci per facilitare le terapie

Da Chiesi un'associazione di tre farmaci

Nuove armi contro l'asma

06 Aprile 2023, 14:52

È disponibile in Italia, grazie a Chiesi, una nuova opzione terapeutica per i pazienti con asma non controllata, che promette di facilitare l'assunzione dei medicinali necessari per gestire la malattia. Si tratta di pazienti - come spiega un comunicato dell'azienda - che, malgrado la terapia con una doppia associazione (ICS+LABA), sono a rischio di crisi respiratorie frequenti e peggioramento della funzionalità polmonare. Il nuovo preparato è un’unica tripla associazione extrafine BDP/FF/G in un singolo inalatore, che si è dimostrata efficace nel ridurre di un terzo (33,5%) le riacutizzazioni gravi nei soggetti asmatici con una persistente limitazione del flusso aereo. La novità è stata presentata a Milano, da Chiesi Italia, la filiale italiana del Gruppo Chiesi.

La tripla associazione fissa BDP/FF/G mette insieme in un unico inalatore tre principi attivi: un corticosteroide per via inalatoria/ICS (beclometasone dipropionato, BDP), un broncodilatatore beta2-agonista a lunga durata d’azione/LABA (formoterolo fumarato, FF) e un antagonista muscarinico a lunga durata d’azione/LAMA (glicopirronio, G).

Il corticosteroide per via inalatoria interviene sull’infiammazione delle vie aeree riducendo il rischio di riacutizzazioni; i broncodilatatori, invece, agiscono sull’ostruzione bronchiale, riducendo i sintomi. Il farmaco è disponibile in due diversi dosaggi del corticosteroide inalante.

Particelle piccolissime

«I pazienti asmatici che non raggiungono adeguato controllo della malattia con l’associazione ICS/LABA hanno oggi l’opportunità di utilizzare, con l’impiego di un singolo dispositivo inalatorio, la tripla terapia, ovvero l’associazione di ICS/LABA/LAMA, con un potenziamento di efficacia terapeutica», ha spiegato Paola Rogliani, professoressa ordinaria di Malattie dell’apparato respiratorio all'Università di Roma Tor Vergata. «La tripla associazione fissa rappresenta un’ottimizzazione della terapia inalatoria avendo dimostrato efficacia superiore rispetto alla doppia associazione ICS/LABA nei pazienti affetti da asma non controllato, con impatto nella riduzione delle riacutizzazioni gravi e miglioramento della funzione polmonare. Altra peculiarità di questa tripla associazione fissa è la formulazione extrafine caratterizzata da particelle inalatorie di piccole dimensioni: ciò garantisce la deposizione dei principi attivi con una distribuzione ampia che raggiunge anche le vie aeree periferiche, coinvolte con anomalie strutturali e funzionali nei pazienti con asma e asma non controllato».

Patologia in aumento

L’asma è una malattia infiammatoria cronica delle vie respiratorie che colpisce 300 milioni di persone nel mondo. In Italia si stimano oltre 4,6 milioni di pazienti asmatici adulti, pari al 7,9% della popolazione (erano il 4,8% nel 2010). Di questi, circa il 10% ha una forma grave. A causa dell’infiammazione, in presenza di fattori scatenanti si verifica un restringimento dei bronchi (broncospasmo) che ostacola il passaggio dell’aria causando mancanza di fiato, respiro sibilante e affannoso, sensazione di costrizione al torace e tosse.

«I fattori scatenanti di una crisi asmatica sono in primo luogo le infezioni virali delle vie respiratorie, ma anche l’esposizione agli allergeni come acari, pollini e polveri», spiega Francesco Blasi, professore ordinario di Malattie dell’apparato respiratorio dell'Università di Milano. «Un attacco d’asma rappresenta un peggioramento acuto dei sintomi e della funzionalità respiratoria rispetto alla condizione abituale del paziente. Se la malattia non è controllata, le riacutizzazioni possono ripetersi nel tempo ed essere anche molto gravi, provocando notevole disagio per il paziente e causando anche accessi al pronto soccorso o ricoveri in ospedale».

Sottovalutare la malattia

«I pazienti che si curano in maniera appropriata e con regolarità possono condurre una vita normale, senza limitarsi nelle loro attitudini e azioni quotidiane, dal lavoro al tempo libero, allo sport. Tuttavia, in una significativa percentuale di pazienti il controllo dell’asma permane instabile e ciò è dovuto in gran parte a un sotto-trattamento della patologia», dice Claudio Micheletto, direttore della pneumologia dell'Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona.

«Tra le maggiori problematiche della gestione dell’asma c'è la scarsa aderenza alla terapia inalatoria: molti pazienti tendono a sottovalutare la malattia e, nelle fasi intercritiche, ad abbandonare la terapia di fondo costituita dall’associazione di steroidi inalatori e broncodilatatori. La disponibilità di una tripla terapia che consente di utilizzare un singolo inalatore e con due diversi dosaggi, rappresenta un’importante semplificazione per il paziente, a beneficio dell’aderenza terapeutica, oltre che di una maggiore efficacia del trattamento».

Più aderenza alle terapie

In Italia, l’aderenza alla terapia continua ad essere un elemento di forte criticità, con livelli inferiori al 20%. Si stima che il 24% delle riacutizzazioni e il 60% dei ricoveri correlati all’asma siano attribuibili alla scarsa aderenza. Prove dimostrano come l’utilizzo di un singolo inalatore aumenti significativamente i tassi di aderenza; inoltre, analisi economiche mostrano che il singolo inalatore è associato a un ridotto utilizzo di risorse sanitarie ed è conveniente rispetto alle terapie con più inalatori.

«Il mancato controllo dell’asma può condizionare notevolmente chi ne soffre. A causa dei sintomi e del timore di incorrere in un attacco, magari così grave da dover ricorrere al pronto soccorso, molti pazienti riducono le proprie attività, limitano le relazioni sociali, si assentano dal lavoro, rinunciano all'attività sportiva, innescando un circolo vizioso che ne compromette la qualità di vita e lo stato di salute - spiega Simona Barbaglia, presidente dell'associazione nazionale di pazienti “Respiriamo insieme” - L’educazione e il dialogo con il paziente sono fondamentali per acquisire consapevolezza sulla propria malattia e consentirgli così di gestirla e controllarla, migliorandone l’aderenza alla terapia. Anche gli aspetti emotivi e psicologici non vanno trascurati per una presa in carico efficace ».

I pazienti al primo posto

«Siamo orgogliosi di poter offrire ai pazienti un risultato importante della ricerca italiana Chiesi che soddisfa un bisogno terapeutico di grande rilevanza per le persone affette da forme più severe di asma - dice Raffaello Innocenti, amministratore delegato e managing director di Chiesi Italia - Il lancio dell’unica tripla associazione ICS-LABA-LAMA extrafine in un unico inalatore con l’indicazione per l’asma conferma la nostra volontà di mettere a disposizione dei pazienti opzioni terapeutiche sempre più efficaci, sicure e facili da assumere. In linea con i nostri valori di azienda certificata B Corp, dedichiamo il massimo impegno nel migliorare la qualità della vita delle persone affette da malattie respiratorie, area in cui siamo riconosciuti come leader a livello mondiale».

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