Madia è tornata a casa: «Qui per vincere lo scudetto»

Un anno a Grenoble, in Francia. Ma Veronica Madia, in fondo, è come se non avesse mai lasciato le Furie Rosse. Il mediano di apertura, classe 1995 e con l'attivo oltre cento presenze col club biancorosso, è la grande addizione del nuovo roster. «Già, sono tornata a casa» sospira Madia, che per il suo senso di appartenenza sarà anche la migliore testimonial del progetto che lega le Furie Rosse al nuovo main sponsor SIA-MPL. «L'esperienza in Francia, per carità, non la rinnego. Anzi. Mi ha arricchita anche sotto il profilo umano, oltre che su quello prettamente sportivo. Ma dentro di me sentivo l'esigenza di tornare. E anche di ricominciare a lavorare, dopo l'anno di aspettativa. Solo di rugby non si vive...».

Che anno è stato lontano dalla sua Colorno?

«È letteralmente volato. è come se fossi tornata da una vacanza più lunga. Però in questo anno, tra gli impegni con la Nazionale e la famiglia, almeno una volta al mese c'era sempre un motivo che mi riportava qui. Qualcosa vorrà pur dire».

Come si è trovata in Francia?

«Sono arrivata che non parlavo una sola parola di francese. Infatti ho subito chiesto ai dirigenti di Grenoble di poter seguire un corso intensivo: per il ruolo che ricopro in campo, la comunicazione con le compagne era fondamentale. Il livello del campionato francese è elevato, Grenoble ha anche un'Accademia femminile».

Alle Furie Rosse che gruppo ha ritrovato?

«Di sicuro più giovane di quello che avevo lasciato un anno fa: se prima mi sentivo tra le più "mature", mettiamola così, adesso ho la certezza di esserlo. Ho visto un gruppo coeso, con tanti legami forti: questo mi lascia buone sensazioni per la stagione che ci apprestiamo ad affrontare>.

Veronica, lei che è sempre così esigente con se stessa, cosa vuole adesso?

«Non le nascondo l'ambizione di vincere lo scudetto: sono tornata per questo, arrivare in finale non può e non deve bastarci. Farò di tutto affinché le Furie Rosse possano raggiungere questo obiettivo».

E poi c'è la Nazionale azzurra.

«Su quel fronte metto nel mirino la partecipazione al Mondiale: per me sarebbe il terzo. E non voglio viverlo da semplice comparsa».