La prossima riapertura delle scuole ha evidenziato in modo chiaro il ruolo fondamentale della famiglia anche in questa delicata fase. Una parte importante degli aspetti di prevenzione e di organizzazione del rientro dipendono dalla collaborazione con le famiglie, ancora una volta chiamate ad assumersi un ruolo di supplenza rispetto alle difficili prescrizioni del rientro degli alunni a scuola.
A questo punto bisogna in modo chiaro far emergere la necessità di mettere al centro delle politiche per la crescita culturale e professionale dei giovani la famiglia. Investire sui giovani significa investire davvero sul futuro. E questo si può solo ottenere attraverso un sostegno strutturale e non episodico alle famiglie. La denatalità, che caratterizza il nostro Paese ed in particolare alcune Regioni del Nord, è preoccupante e disegna uno scenario economico di stagnazione. Uno degli elementi fondamentali per combattere la denatalità è mettere in campo misure a lungo termine di sostegno delle famiglie con figli, in modo da accompagnarle nel lungo percorso che porta alla crescita formativa delle giovani generazioni.
Le recenti misure inserite nel disegno di legge denominato Family Act, approvato l'11 giugno dal Consiglio dei Ministri, vanno in questo senso. La misura più importante è l’assegno unico; il disegno di legge delega relativo, che nasce da una proposta di legge ordinaria Del Rio – Lepri (primi firmatari) è stato approvato il 22 luglio scorso pressoché all’unanimità alla Camera e passerà al Senato per la definitiva approvazione.
Altre misure del Family act sono relative al sostegno per l’educazione dei figli, ai congedi per i lavoratori e le lavoratrici, alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro delle madri e sono previste specifiche misure di sostegno ai giovani.
Il piano di rilancio del Paese, da predisporre per ottenere il Recovery Fund, deve essere fortemente orientato al futuro ed avere i giovani e la loro formazione al centro. Questo significa assegnare un ruolo fondamentale alle famiglie. I primi passi compiuti dal Governo e dal Parlamento vanno nel senso giusto, ma devono essere rafforzati con il concorso dei partiti di maggioranza, di opposizione, delle istituzioni locali e delle forze economiche e sociali. Per mettere al centro una vera politica per la famiglia occorre abbandonare la logica degli interventi di sostegno temporaneo che hanno caratterizzato la prima fase di ripartenza dopo la pandemia; i sussidi e i condoni sono stati la prima necessaria riposta.
Per predisporre davvero un piano di rilancio per il Paese occorre definire un insieme di linee guida strategiche per il futuro; e fra queste un posto preminente devono averlo le politiche di sostegno alle famiglie che diventano le politiche di sostegno ai giovani, alla loro formazione e quindi al futuro.
Il riconoscimento del valore dei figli non solo per la famiglia ma per la società va tutelato e sostenuto dall’intera collettività in quanto i figli rappresentano il futuro.
Per questo occorre avere più coraggio e più determinazione nell’azione che il Governo e il Parlamento nella sua interezza hanno già intrapreso a sostegno della famiglia.
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