Sappe
Ennesima aggressione da parte di un detenuto ai danni di alcuni agenti di polizia penitenziaria nel carcere di Reggio Emilia. A denunciare l’episodio, avvenuto questo pomeriggio è il Sappe, con il segretario generale aggiunto, Giovanni Battista Durante e il segretario provinciale, Michele Malorni. Secondo il sindacato il detenuto, di origine magrebina, «ristretto nel nel settore circondariale degli istituti penali di Reggio Emilia, a regime aperto», era già «noto per disordini interni come aggressioni, danneggiamenti e incendio».
L’uomo, armato di lametta, avrebbe prima raggiunto l’ufficio del responsabile del reparto pretendendo di andare nel magazzino detenuti per ritirare abbigliamenti e altre cose non consentite. Poi avrebbe tentato di aggredire il personale di polizia penitenziaria presente sul posto, non riuscendoci solo grazie all’intervento di altri colleghi. Subito dopo - spiega ancora il Sappe - ha sferrato calci e pugni agli stessi agenti, colpendo un vice ispettore e quattro tra agenti e assistenti che hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche in ospedale: uno di loro ha avuto prognosi di 28 giorni per fratture e gli altri quattro sette giorni.
Il Sappe chiede quindi un immediato incremento dell’organico, di almeno 20 unità, per fronteggiare la gravissima carenza di risorse nel ruolo di agenti-assistenti. «Corre obbligo evidenziare che in meno di quindici giorni negli Istituti penali di Reggio Emilia, ci sono state 4 aggressioni nei confronti della polizia penitenziaria con 11 feriti. Chiediamo all’Amministrazione l’adozione di provvedimenti disciplinari, nei confronti del detenuto, oltre alle iniziative di carattere penale», conclude il sindacato.
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