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Via D'Azeglio

Rapinato dalla banda degli abbracci

Rapinato dalla banda degli abbracci

di Luca Pelagatti

26 Settembre 2022, 03:01

A volte per una rapina non serve neanche fare balenare un coltello: basta un sorriso che diventa ghigno, l'abbraccio che si trasforma in una stretta che fa male. La voce allegra che si muta in sibilo. E soprattutto la frase detta con la voce giusta: «Scordati il tuo telefono e vattene. O ti spacco la faccia».

Proprio quello che si è sentito dire nella notte tra sabato e ieri un parmigiano che era andato a passare la serata al cinema e si è trovato davanti un quartetto di giovani fermi sotto i portici dell'Ospedale vecchio. Sembravano allegri: in realtà erano in agguato e lui la vittima designata.

Era da poco passata mezzanotte quando il passante con un amico si è fermato un attimo a chiacchierare sotto i portici e si è visto avvicinare da un giovane nordafricano di una ventina d'anni che sorridendo ha rotto il ghiaccio chiedendo una sigaretta. Non sembrava aggressivo: e il parmigiano così ha risposto con un altro sorriso.

Non è servito altro: il magrebino di colpo gli si è buttato addosso, ha improvvisato un abbraccio, ha iniziato a frugargli nelle tasche mentre altri quattro lo circondavano per fare capire che reagire sarebbe stata una brutta idea. La vittima ha provato ad accennare una reazione chiedendo di riavere il proprio telefono ma ha capito subito che sarebbe stato inutile: anzi, pericoloso.

Così, rapidamente fingendo di essersi rassegnato alla perdita, ha accennato una ritirata strategica con l'amico che, una una volta a debita distanza, ha allertato il 113 chiedendo aiuto.

Gli uomini delle volanti, impegnati proprio in quelle ore in un servizio straordinario tra le strade del centro, sono arrivati in pochi minuti e hanno notato un gruppetto di giovani che corrispondevano alla descrizione fornita dalla vittima che imboccavano via dei Farnese. E quindi hanno fatto scattare la trappola.

Una pattuglia ha bloccato il lato dalla parte di via D'Azeglio mentre una seconda ha chiuso le vie d'uscita sull'altro lato. E a quel punto il gruppetto di rapinatori era in trappola: lo hanno capito vedendo le divise e così hanno provato a buttare il cellulare a terra sperando di non essere notati.

Non è andata così: il telefono è stato recuperato mentre i quattro sono stati caricati in macchina e portati in questura dove sono stati fotosegnalati. Si tratta di quattro marocchini di età compresa tra i 19 e i 24 anni tutti già ben noti alle forze dell'ordine per altri reati. In questo caso, sulla base delle dichiarazioni della vittima e di altri testimoni, si è ricostruito che solo tre di loro si sarebbero resi responsabili del colpo e per questo per loro è scattato l'arresto con l'accusa di rapina. Ma potrebbe non essere finita: gli uomini di borgo della Posta hanno il sospetto che almeno uno del gruppo possa essere coinvolto in un'altra rapina messa a segno la settimana scorsa con una tecnica analoga: prima il sorriso, poi l'abbraccio e alla fine la minaccia. E non serve neppure tirare fuori il coltello.

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