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EX SALAMINI

«Ti voglio assaggiare»: violenza sessuale su una 14enne. Arrestato

«Ti voglio assaggiare»: violenza sessuale su una 14enne. Arrestato

di Georgia Azzali

01 Settembre 2023, 03:01

Lo sguardo fisso nel vuoto. E le parole che fluiscono lente. E' il racconto del suo dramma, ma Mary (la chiameremo così), 14 anni appena, è altrove. Ha bisogno di distaccarsi da quella sera, dagli istanti in cui ha sentito le parti intime di lui strusciare sulle sue e poi quelle mani che si insinuavano. Ma Mary è precisa quando ricostruisce l'aggressione di domenica nell'area ex Salamini, poco lontano dal disco pub in cui stava passando la serata con un'amica. Si era fidata di quel ragazzo - 22enne, senegalese - che altre volte aveva incrociato nel locale, ma poi si era sentita dire: «Finché non ti assaggio, non ti lascio andare». Bloccato la sera stessa dai carabinieri, è in una cella di via Burla: su richiesta del pm Paola Dal Monte, il gip Beatrice Purita ha convalidato l'arresto e disposto la custodia cautelare in carcere per violenza sessuale aggravata su minore.

Solo una ragazzina, Mary. E lui, con il suo fare un po' guascone, l'aveva affascinata. Le era già capitato di intrecciare il suo sguardo nel disco pub, di sentire i suoi apprezzamenti, pur non sapendo nulla di lui. Quella sera, quando lui le aveva proposto di uscire dal locale per fare due chiacchiere, aveva detto sì senza paura. Si erano allontanati verso una delle aree verdi della zona, una sorta di boschetto che si apre ai limiti dell'area ex Salamini. Ma lì il sorriso di lui era diventato un ghigno e i toni si erano fatti aggressivi. Improvvisamente aveva sentito le sue mani che le bloccavano i fianchi e le sue labbra che tentavano di posarsi sulle sue.

Un punto isolato, quell'area verde. E nessuno avrebbe potuto sentire le grida di Mary. Che subito dopo si era sentita spingere contro un muretto: lui le blocca un braccio, poi si cala pantaloni e slip cominciando a molestarla. Non vuole, Mary. Lo scandisce, lo urla il suo no, ma lui diventa ancora più aggressivo. E' il suo «boccone», le sibila. Da assaporare prima di andarsene. E così le alza anche il vestito, tentando di infilare le mani nelle sue parti intime. Ma la disperazione di Mary diventa energia: riesce a divincolarsi e fugge verso il locale. Si sfoga subito con l'amico e con uno degli addetti della sicurezza del locale. Senza fare un passo indietro, quando poco dopo arrivano i carabinieri. E nemmeno quando viene ascoltata dagli investigatori con l'assistenza di una psicologa.

Una ragazzina impaurita e tremante, ma il suo racconto è «meticoloso», sottolinea il gip nell'ordinanza. E' lui che non sarebbe credibile. Sceglie di avvalersi della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio di garanzia, poi però si lascia andare ad alcune dichiarazioni spontanee: «Lei mente», dice. E subito dopo le parole diventano un colpo di scena: «Sono minorenne, perché non sono nato nel 2001, ma il 27 dicembre del 2005». Eppure, da quando è in Italia, in ogni atto, come data di nascita, risulta il 7 maggio 2001. E nei mesi scorsi, quando è stato (solo) denunciato, una volta per furto e un'altra per ricettazione, mai ha detto di essere minorenne. «Lui sostiene che fu il padre, che nel frattempo è deceduto, a dichiarare la data di nascita del 2001. Ma lui - spiega il difensore, Domenico Patete - sostiene di aver poi scoperto, dopo aver avuto un incidente, attraverso un accertamento medico, di avere quattro anni in meno. E' un aspetto da chiarire: per questo, ho chiesto al gip di effettuare una perizia ad hoc».

Richiesta respinta, però, almeno in questa fase. La difesa ci riproverà davanti al tribunale del Riesame. Ma l'età diversa è, per il gip, assolutamente «inverosimile». Verosimile, invece, la gravità del fatto. Come il racconto di dolore di Mary.

Georgia Azzali

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