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Condannato

Con la figlia in braccio picchia il vicino che ristruttura casa

Con la figlia in braccio picchia il vicino che ristruttura casa

di Roberto Longoni

26 Ottobre 2023, 03:01

I primi destri, li sferrò con la figlioletta in braccio. Poi, stordito a dovere il «bersaglio», fece dietrofront. Che si fosse sfogato? Macché. Depositata la bimba nel proprio appartamento, l’energumeno tornò subito dopo alla carica, senza più impedimenti: e al malcapitato toccò il resto.

Fu una cascata di colpi in due round quella che un allora 29enne di origini filippine rovesciò su un 47enne parmigiano colpevole di avere fatto troppo chiasso nel palazzo. Palestrato, i bicipiti alla Schwarzenegger, il giovane fece valere la propria prestanza oltre alla furia: non furono cazzotti qualsiasi i suoi. Pesanti le conseguenze, tanto che l’altro dovette non solo rivolgersi ai medici del Pronto soccorso, ma anche ricorrere al chirurgo: solo con l'impianto di una placca, gli venne risistemata la mandibola rotta.

L'episodio risale al 5 giugno del 2020. Periodo difficile: l'emergenza Covid era ben lungi dall'essersi conclusa, mentre era esaurito il «volemose bene» iniziale. Finito il momento dei cori e delle schitarrate al balcone, si stava tornando al solito «tutti contro tutti», con l'aggiunta dell'esasperazione da lockdown. I rumori erano quelli che può fare chi ristruttura casa. In quei frangenti, il genero del proprietario di un appartamento di borgo Guazzo stava sistemando un battiscopa, tagliandolo con una sega elettrica. Erano le 17, quando le grida provenienti dal pianerottolo superarono di intensità il rumore degli attrezzi. Il 47enne andò a vedere, ma aperta la porta fu subito travolto, forse colto di sorpresa, dal tizio che lo colpiva tenendo una bimba in braccio.

Sembra che il parmigiano abbia cercato in qualche modo di difendersi. Invano: né durante il primo round né tanto meno nel secondo, quando già stordito dai colpi precedenti dovette subire il ritorno di furia del 29enne per di più a mani libere. Nel frattempo, era scattato l'allarme: gli uomini di una pattuglia della Squadra volante trovarono il 47enne malconcio, con volto tumefatto e graffi sul collo. Forse era stato colpito anche con una chiave o con qualcosa di metallico. Della mandibola rotta il parmigiano si accorse solo una volta a casa, quando si accinse a cenare. La necessità di intervento fece lievitare la prognosi: i 30 giorni iniziali divennero 50. Ora, a distanza di oltre tre anni, in tribunale si è stilata una «prognosi» ben diversa, con la condanna del giovane a un anno di reclusione da parte del giudice Alessandro Conti, dopo che il pm Laila Papotti di anni ne aveva chiesti tre. La sospensione della pena sarà subordinata al pagamento dei danni alla parte civile.

Roberto Longoni

© Riproduzione riservata

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