Serie A
Il Parma ha un tifoso in più nella corsa salvezza: si tratta di Goran Pandev, che chiuse la carriera da giocatore proprio in maglia crociata nella stagione 2021-22 in serie B ed è legatissimo al tecnico Cristian Chivu, col quale condivise l'esperienza all'Inter culminata nel memorabile Triplete del 2010. L'attuale direttore generale di tutte le Nazionali della Macedonia del Nord, che al Parma fu frenato da un infortunio e segnò un solo gol al Pordenone nel febbraio 2022 in undici presenze, spende parole d'elogio per l'ex compagno di squadra, che lo sostituì in extremis da esterno alto nell'indimenticabile semifinale di ritorno di Champions League a Barcellona. «Cristian è come un fratello per me, quando arrivai all'Inter mi diede una grande mano e questo non lo dimenticherò mai -confessa l'ex attaccante, tra le altre, anche di Lazio, Napoli, Genoa e Galatasaray- è una bravissima persona, in campo ci aiutava tanto e mi parlava molto visto che io giocavo davanti a lui sulla fascia sinistra. Eravamo un gruppo molto unito, molti di noi sono rimasti in contatto ancora oggi a distanza di anni».
C'è un aneddoto particolare che vuole raccontare su Chivu?
«Tutti ricordano di quando mi feci male e giocò al mio posto al Camp Nou in una delle partite più importanti della stagione. Ebbe un grave infortunio quell'anno però si riprese benissimo. Ha un carattere forte».
È sorpreso di ritrovarselo su una panchina di serie A?
«Già allora si capiva che sarebbe diventato allenatore, penso che Parma sia la piazza giusta: alla guida di una squadra così giovane può fare bene».
Vi siete sentiti nell'ultimo mese?
«Gli ho fatto solo un “in bocca al lupo” via messaggio, so quanto lavoro ha da fare e non lo volevo disturbare».
Cos'ha portato al Parma?
«Entusiasmo e tranquillità perché in una squadra giovane è positivo avere un allenatore come lui con un nome importante che ha militato in tante squadre importanti e sa come si devono gestire le cose. Ha trovato la squadra in difficoltà, in una posizione complicata, però penso che con il suo aiuto i ragazzi ne usciranno fuori. Conosco bene Parma e credo sia l'allenatore giusto in questo momento».
La mancanza d'esperienza può pesare nella volata salvezza?
«Questi giovani hanno già tante partite alle spalle, quasi mezza squadra giocava già in serie B. Hanno qualità ed esperienza, con l'arrivo di Cristian sono convinto si riprenderanno e presto arriveranno anche i risultati. Non c'è troppo tempo davanti, mancano poche giornate ma bisogna essere fiduciosi».
Ai tempi del Parma quale tra i giovani l'aveva impressionata di più?
«Bonny è un giocatore fortissimo, lo sta dimostrando sicuramente ma deve avere più continuità. Però è giovane, al suo primo anno in serie A e secondo me è un elemento sul quale il Parma deve puntare per il futuro».
Bonny e Pellegrino possono coesistere in attacco?
«I calciatori bravi e forti possono sempre giocare insieme, questo Cristian lo sa meglio di noi».
Su quali aspetti si può decidere la lotta nei bassifondi?
«É un campionato molto equilibrato, penso che alla lunga conteranno i valori della rosa. Il Parma, che ha fatto un bel mercato anche a gennaio, ha buone qualità e deve solo credere nei propri mezzi: davanti ha giocatori bravi e veloci che possono decidere le partite».
A proposito, cosa si aspetta da Parma-Inter tra meno di due settimane?
«Sono due squadre che lottano per obiettivi diversi, speriamo di vedere una bella partita. So che per Cristian sarà molto particolare perché con la maglia dell'Inter ha vinto tanto e là cominciò ad allenare».
Quali sono i suoi ricordi legati al Parma?
«Conservo ottimi ricordi, mi dispiace solo aver avuto quel brutto infortunio. Anche se rientrai a poche partite dalla fine, purtroppo non riuscii a dare il mio contributo. Però per me è stata una bell'esperienza, Parma e il Parma mi piacevano anche quando ci venivo a giocare contro da avversario. Gli auguro di rimanere in serie A e fare grandi cose: è una bellissima piazza».
Cosa pensa del presidente Kyle Krause?
«Una persona seria con un gran bel progetto, spero possa realizzare le idee che ha in testa. Parma è una realtà importante del calcio italiano e deve lottare per altri traguardi più prestigiosi».
Tornerà presto a Parma a trovare Cristian e gli ex compagni?
«Auspico che possano raccogliere un po' di risultati positivi e raggiungere una salvezza tranquilla poi con calma passerò a salutare Chivu e tutti gli altri a Collecchio».
Marco Bernardini
© Riproduzione riservata
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata