Piazza Garibaldi
Doveva essere lui l'atteso protagonista sul palco di Parma capitale europea dei giovani 2027, ma poche ore prima il suo nome è scomparso nel nulla.
Vuoi forse per una incomprensione, ma in tanti ieri pomeriggio si aspettavano che in piazza Garibaldi ci fosse Bello Figo. Sta di fatto che in mattinata il rapper è stato cancellato dal programma dell'incontro «La sfida tra palco e realtà» con l'assessora Beatrice Aimi, Chiara Dall'Aglio, Eleonora Urbanetto per il Festival di Open. Chi vorrà vedere Bello Figo lo potrà fare però questa sera alle 19,45, per un'intervista su «L'incoscienza del rap». Un ospite discusso, nato in Ghana 33 anni fa, arrivato in Italia a 12. Un parmigiano d'adozione, divenuto un fenomeno per le provocazioni delle sue canzoni. Ma al di là dei giudizi sui brani, la sua partecipazione all'evento di Parma capitale europea dei giovani al Festival di Open aveva creato parecchie polemiche da parte dei politici e della gente. La deputata della Lega Laura Cavandoli giovedì aveva detto che «Non è con questa provocazione che si rafforza l'immagine della città, né si persegue la valorizzazione del mondo giovanile». Il consigliere comunale e regionale di Fdi Priamo Bocchi aveva aggiunto sempre giovedì sera: «Faccio notare che per la sinistra confrontarsi con un volgare promotore di disprezzo nei confronti delle donne (italiane) è una proficua occasione di dialogo mentre quando io feci una analisi e condivisi il pensiero di Crepet sulla decadenza del ruolo del maschio per comprendere fenomeni di violenza sulle donne o parlai in un certo modo di pillola abortiva, difendendo la vita e la maternità, fui apostrofato come un maschilista, retrogrado, disumano, ignorante, barbaro, violento, aggressivo, ignobile, volgare...». Insomma, il caso Bello Figo continua a far parlare, anche quando la musica è spenta.
Mara Varoli
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