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Bello Figo: «Sui social i ragazzi mi chiedono consigli per diventare come me»

Bello Figo: «Sui social i ragazzi mi chiedono consigli per diventare come me»

21 Settembre 2025, 03:01

Arriva dentro un van nero dai vetri oscurati in una piazza stracolma (sul palco del Festival di Open c'è il cantante del Pinguini tattici nucleari, Riccardo Zanotti e poi ci sarà Cesare Cremonini che farà letteralmente scoppiare piazza Garibaldi). Bello Figo scende ed entra nel «recinto» sotto al palco del festival. Selfie a raffica con i ragazzini, pacche sulle spalle e foto di rito con il sindaco Michele Guerra, che lo aveva difeso dopo le polemiche. Uno gli urla: «Bro ho mangiato la pasta col tonno» e lui - il rapper contestatissimo per i suoi video e i testi delle sue canzoni (basta ascoltare “Leggins di pelle”, che su YouTube totalizza 2,7 milioni di visualizzazioni) - alla fine dell'intervista con Carlo Pastore canterà proprio «Pasta col tonno», il suo tormentone.

«Ho scritto la canzone dopo aver mangiato la pasta col tonno per la prima volta. Era troppo buona», racconta. Capelli corti tendenti al rosa, orecchini, catenone e orologio brillanti (saranno diamanti?), canottiera bianca, faccia e braccia tatuate, jeans xxl: ecco il personaggio Bello Figo. «Io mi atteggio, scrivo i testi come i rapper americani, da cui mi ispiro. Non voglio mancare di rispetto alle donne. C'è una persona dietro al personaggio». Dietro Bello Figo c'è Paul, ragazzo ghanese arrivato 12enne a Parma nel 2004. «Comprendo chi si offende, ma la mia non è musica per lui». A molti giovani piace Bello Figo, non Paul («ero un ragazzino molto timido, non uscivo mai») e lui lo sa. «Tanti fan mi contattano sui social e mi chiedono consigli per poter diventare come me». Di sicuro, meglio non seguire i testi delle sue canzoni. «Se facessi tutto quello che canto sarei dentro. Il rap è un racconto, è come guardare un film horror».

P.Dall.

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