ANNIVERSARIO
Il 9 ottobre non è mai un giorno qualsiasi per Longarone e i comuni della valle del Piave. E' il giorno del ricordo della tragedia che 58 anni fa sconvolse questi luoghi e l'intero Paese, il disastro del Vajont un'onda ciclopica provocata dalla frana del Monte Toc nell'invaso idroelettrico che il 9 ottobre 1963, alle 22.39 travolse Longarone, Erto e Casso. Ufficialmente 1.917 vittime, di cui 487 bambini, in realtà - hanno sempre spiegato i sopravvissuti e i superstiti - un numero imprecisato di morti, forse oltre i 2.000, perché molte salme non furono mai trovate.
Video: immagini dell'epoca dal profilo Twitter dei Vigili del fuoco
Il #9ottobre 1963 un’enorme frana precipitò dal monte Toc nelle acque della diga del #Vajont, un’ondata di fango travolse la Valle del Piave. Per 72 giorni i #vigilidelfuoco operarono senza sosta salvando oltre 70 persone #DisastrodelVajont #pernondimenticare #passatomaipassato pic.twitter.com/vivtddp2eL
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) October 9, 2022
"La sera del 9 ottobre 1963, circa duemila persone perdevano la vita nel disastro del Vajont. Una tragedia che doveva e poteva essere evitata, una ferita impressa per sempre nella nostra memoria nazionale. Non dimentichiamo", scrive su Twitter la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.
«L'anniversario è una ferita aperta nella carne della nostra terra. Una ferita che ci impedisce di dimenticare quegli uomini e quelle donne che in un attimo persero la vita», ha detot il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. «Un dramma - prosegue Zaia - che si è esteso a tutti coloro che dopo la tragedia sono sopravvissuti nel dolore per la morte dei congiunti, la perdita di affetti e di beni, nell’incomprensione delle dimensioni dell’accaduto e nella difficoltà di portare avanti una legittima richiesta di giustizia. Da quelle migliaia di morti innocenti non smette di arrivarci un monito affinché l’amministrazione pubblica sia buon governo, capacità di creare condizioni di sicurezza per i cittadini e sia sempre strumento in grado di fornire garanzie di giustizia. La data fornisce a noi amministratori pubblici l'occasione per riflettere su quale deve essere l’impegno responsabile verso i cittadini e il territorio. Se oggi l'attenzione verso l’emergenza idrogeologica, la sensibilità per l'ambiente e il mutamento climatico, sono costante motivo di impegno e confronto, lo dobbiamo anche a chi 59 anni fa rimase vittima di un incauto e incosciente sfruttamento delle risorse - sottolinea - che si si era sforzato di piegare pericolosamente la natura all’interesse dell’uomo».
«La notte di 59 anni fa il disastro del #Vajont causò quasi 2.000 morti, vittime innocenti della violenza non della natura ma dell’uomo, della sua arroganza, ingordigia e prepotenza. Una preghiera per quelle anime e l'impegno a difendere, proteggere e valorizzare ambiente, natura e vita. #9ottobre». Lo scrive il leader della Lega Matteo Salvini sui social.
«La tragedia del Vajont è una ferita aperta nella memoria della nostra terra», dice il gruppo consiliare regionale della Lega del Friuli Venezia Giulia che, in occasione della commemorazione, con una nota esprime «solidarietà e vicinanza alle comunità locali e a tutti coloro che furono testimoni, soccorritori e volontari di quella catastrofe». «Ricordare e trasmettere la memoria della tragedia ai figli e ai nipoti è un dovere morale per non dimenticare le 2.000 persone che hanno perso la vita a causa della fame di profitto e che ad oggi non hanno ancora avuto giustizia».
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